Papa Francesco ha compiuto ben 47 viaggi apostolici al di fuori dell’Italia, un’attività che testimonia il suo impegno costante nella diffusione del messaggio cristiano. Dal primo viaggio in Brasile nel 2013, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, fino all’ultimo a Ajaccio, in Corsica, nel dicembre del 2024, il pontefice ha dimostrato una dedizione instancabile. L’unico anno in cui non si è recato all’estero è stato il 2020, segnato dalla pandemia da Covid-19. Questi viaggi hanno avuto come obiettivo principale quello di portare la parola di Cristo ai più bisognosi e agli emarginati.
Un libro per raccontare i viaggi
Il volume “Ponti, non muri. I 47 viaggi apostolici di Papa Francesco” sarà presentato martedì prossimo al Circolo Canottieri Aniene dagli autori Stefano Ziantoni e Filippo Di Giacomo. Ziantoni è responsabile della Rai Vaticano e spiega che l’opera nasce dall’esigenza di approfondire l’importanza dei vari spostamenti del pontefice oltre quanto riportato dalle cronache giornalistiche. Secondo lui, i telegiornali non riescono a cogliere appieno il significato profondo dietro ciascun viaggio.
Il libro si propone quindi come una sorta di puzzle che unisce le diverse tappe della missione apostolica di Bergoglio. Ogni viaggio rappresenta infatti una continuazione del precedente e anticipa quello successivo; questo legame tra le varie esperienze permette ai lettori di comprendere meglio la visione globale del papa riguardo alla Chiesa e alla società contemporanea.
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Un percorso arricchito da tecnologia
“Ponti, non muri” offre anche elementi innovativi per facilitare la fruizione delle informazioni contenute nel testo. Il volume include fotografie evocative dei vari luoghi visitati dal papa e presenta una story map interattiva accessibile tramite QR code. Questo approccio moderno consente ai lettori non solo di leggere ma anche di esplorare visivamente i percorsi seguiti da Francesco durante il suo pontificato.
L’intento degli autori è chiaro: far riecheggiare attraverso le parole del papa quel messaggio universale di pace che lo ha sempre contraddistinto nei suoi discorsi pubblici ed incontri con persone provenienti da contesti diversi.
Le periferie protagoniste
Un aspetto fondamentale evidenziato nel libro riguarda l’approccio pastorale adottato da Papa Francesco nei confronti delle periferie sociali ed esistenziali. Come sottolinea Ziantoni durante la presentazione dell’opera, “Roma non è il centro ma le periferie diventano le grandi protagoniste della Chiesa”. Questo concetto si riflette chiaramente nel titolo stesso dell’opera: “Ponti, non muri”.
Attraverso gesti concreti come abbracci o visite simboliche a comunità marginalizzate o colpite da conflitti sociali e religiosi preesistenti, Bergoglio ha cercato continuamente modi per superare pregiudizi radicati nella società contemporanea. La sua missione appare così come un tentativo autentico d’incontro tra culture diverse; ogni gesto diventa un mattone con cui costruire ponti anziché erigere muri divisivi.
Ziantoni conclude affermando che Papa Francesco ha agito sia come costruttore sia come architetto: molti sono stati i ponti già consolidati grazie alle sue azioni mentre altri sono ancora in fase progettuale per futuri incontri volti alla riconciliazione sociale ed ecclesiale.