I Blonde Redhead, storica band del rock indipendente, si esibiscono al Parco delle Caserme Rosse di Bologna in occasione del Festival Bonsai. Formatisi nel 1993 a New York, il trio è composto dalla giapponese Kazu Makino e dai gemelli italiani Amedeo e Simone Pace. Con un percorso che ha visto evolversi il loro sound da sonorità “rumorose” ispirate ai Sonic Youth a un approccio più originale e pop, la band continua a catturare l’attenzione del pubblico. In questa intervista con Amedeo Pace, esploriamo le radici musicali della band e la loro continua trasformazione.
La ricerca musicale dei Blonde Redhead
Amedeo Pace parla della costante evoluzione della musica dei Blonde Redhead. Secondo lui, non esiste una spiegazione precisa su cosa li spinga a scrivere nuova musica. “Quando arriva il momento lo si riconosce”, afferma Amedeo. La creazione di nuovi brani avviene attraverso un processo spontaneo che coinvolge idee iniziali che prendono forma nel tempo. Con gli anni, l’intervallo tra un album e l’altro sembra allungarsi; questo potrebbe essere dovuto alla necessità di assimilare esperienze vissute o semplicemente alla maturazione artistica.
La difficoltà nella definizione del processo creativo risiede nel fatto che la musica proviene da luoghi interiori spesso sconosciuti anche agli stessi membri della band. Questa introspezione permette ai Blonde Redhead di esplorare nuove direzioni sonore senza vincoli predefiniti.
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Influenze musicali: dal rock al pop italiano
Le influenze musicali dei Blonde Redhead spaziano da gruppi iconici come i Sonic Youth fino ad artisti italiani come Lucio Battisti. Quando gli viene chiesto se sia complicato far convivere queste due anime diverse nella loro musica, Amedeo chiarisce che i Sonic Youth hanno avuto un impatto significativo in passato ma ora sono solo parte del bagaglio culturale della band.
Battisti rimane una figura importante per Amedeo; tuttavia, ciò che emerge dalla loro musica è frutto di una ricerca personale più profonda piuttosto che dell’imitazione diretta delle influenze passate. Questo approccio consente alla band di mantenere la propria autenticità mentre sperimentano con suoni diversi.
L’anima giapponese nella musica
Un elemento distintivo nei Blonde Redhead è l’influenza giapponese portata da Kazu Makino. Quando gli viene chiesto come questa cultura si manifesti nella loro musica, Amedeo risponde enigmaticamente: “Kazu è tutto un mistero”. Questo commento sottolinea quanto possa essere complesso interpretare le sfumature culturali all’interno delle composizioni artistiche della band.
L’identità cosmopolita dei membri contribuisce a creare uno spazio musicale unico dove diverse tradizioni si intrecciano senza forzature evidenti ma piuttosto in modo naturale e fluido.
Letteratura come fonte d’ispirazione
La letteratura rappresenta per i Blonde Redhead una fonte d’ispirazione significativa nei processi creativi. Citando autori come Pier Paolo Pasolini e Joan Didion, Amedeo spiega come alcune frasi lette possano colpire profondamente ed evocare emozioni già vissute o sentite in precedenza.
Il processo creativo per scrivere testi varia tra i due membri principali: mentre Amedeo tende a rifugiarsi in un mondo personale dove lavora pazientemente su parole e frasi fino ad ottenere risultati soddisfacenti, Kazu riesce ad integrare rapidamente pensieri ed emozioni nei suoi testi con maggiore facilità.
Radici italiane e giapponesi nella formazione artistica
Essere cresciuti con radici italiane per Amedeo Pace significa avere accesso a una ricca tradizione musicale sin dalla giovane età; questo ha influito notevolmente sulla sua formazione artistica insieme ai suoi compagni Kazu e Simone Pace. Le esperienze familiari legate alla musica hanno fornito uno sfondo fertile per sviluppare le proprie inclinazioni artistiche durante anni caratterizzati da innovazioni sonore significative sia negli Stati Uniti sia in Italia.
Amedeo punta sul fatto che anche programmi televisivi storici abbiano contribuito all’esposizione musicale durante la sua infanzia; ascoltare canzoni cariche d’anima ha permesso ai membri della banda di crescere immersi nell’arte sotto molteplici forme fin dall’inizio delle loro carriere creative.
L’incompiutezza nelle composizioni
Nella discografia dei Blonde Redhead emerge frequentemente un senso di incompiutezza deliberata nelle canzoni proposte dal gruppo; secondo Amedeo questo aspetto non è casuale ma ricercato attivamente dai musicisti stessi poiché consente agli ascoltatori uno spazio interpretativo personale all’interno delle tracce musicali offerte dalla banda.
Lasciare porzioni vuote o momentaneamente incomplete può dare vita ad atmosfere intramontabili ed eterne, permettendo così al pubblico non solo d’ascoltare ma anche trovare sé stesso attraverso le note proposte dai tre musicisti newyorkesi.
Viralità online: nuovi pubblica giovani
Negli ultimi tempi i Blonde Redhead hanno sperimentato la viralità grazie alle piattaforme digitali e ai social media, raggiungendo così nuove generazioni mai entrate prima in contatto diretto con il loro lavoro precedente. Amedeo partecipa dicendo “è stata positiva interessante”, sottolineando quanto fosse inatteso ricevere attenzione da parte degli utenti più giovani tramite brani recentemente pubblicati.
Questo fenomeno dimostra quanto possa essere potente internet nel collegare generazioni diverse attraverso linguaggi universali quali quelli musicali e visivi offerti dagli artisti della scena contemporanea.