I genitori di Anastasia Trofimova arrivano a Fiumicino dopo la tragedia della figlia e della nipote

I genitori di Anastasia Trofimova, uccisa insieme alla figlia, sono arrivati in Italia grazie a “Chi l’ha visto”. Indagini in corso su Francis Kaufmann, sospettato dell’omicidio.
I genitori di Anastasia Trofimova arrivano a Fiumicino dopo la tragedia della figlia e della nipote - Socialmedialife.it

I genitori di Anastasia Trofimova, la donna uccisa insieme alla sua bambina, sono giunti all’aeroporto di Fiumicino provenienti da Omsk. La loro visita in Italia è stata organizzata grazie al programma “Chi l’ha visto“, che ha facilitato il contatto tra i familiari e le autorità italiane. Gli investigatori dello Sco e della Squadra Mobile hanno ascoltato i genitori, visibilmente scossi dalla notizia dell’omicidio.

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Il viaggio dei genitori da Omsk a Roma

Il lungo viaggio dei genitori di Anastasia è iniziato a Omsk, dove vivono. Dopo un volo che ha fatto tappa a Mosca e Istanbul, sono atterrati a Roma alle 9:35 del mattino. La trasmissione “Chi l’ha visto” ha avuto un ruolo cruciale nel rintracciare i familiari in Russia; una telespettatrice che parla russo ha aiutato nella comunicazione con le autorità italiane, accelerando così il processo burocratico necessario per permettere ai genitori di arrivare in Italia.

All’arrivo all’aeroporto, i due hanno espresso il loro incredulità riguardo alla situazione: «Non avremmo mai immaginato che quell’uomo potesse fare una cosa del genere», hanno dichiarato agli investigatori. Le parole dei due riflettono non solo lo shock per la perdita della figlia ma anche la difficoltà nel comprendere come sia potuto accadere un omicidio così tragico.

La relazione tra Anastasia e Francis Kaufmann

Anastasia Trofimova aveva 28 anni ed era madre di una bambina avuta con Francis Kaufmann, un sedicente regista californiano. I due si erano conosciuti a Malta durante un periodo in cui entrambi vivevano sull’isola. Qui era nata anche la loro figlia attraverso un parto domestico. Tuttavia, ciò che sembrava inizialmente una storia d’amore si è trasformata rapidamente in una situazione drammatica.

Secondo quanto riferito dai familiari durante l’interrogatorio con gli investigatori italiani, Kaufmann avrebbe esercitato su Anastasia un controllo totale sulla sua vita quotidiana. I suoi comportamenti restrittivi includevano il divieto per lei di utilizzare il telefono personale e l’impossibilità di avere documenti validi per muoversi liberamente. Questo isolamento ha portato alla sensazione da parte dei genitori che la loro figlia fosse sostanzialmente prigioniera nella relazione.

L’omicidio avvenuto a Villa Doria Pamphili

La procura di Roma sta indagando sull’omicidio avvenuto presso Villa Doria Pamphili, dove secondo le prime ricostruzioni sarebbe stato Kaufmann stesso ad uccidere sia Anastasia sia sua figlia. Le circostanze esatte dell’accaduto rimangono ancora poco chiare; tuttavia gli investigatori stanno lavorando attivamente per raccogliere prove utili al caso.

Le dichiarazioni rilasciate dai familiari evidenziano come non ci fosse alcun segnale premonitore riguardo alla violenza dell’uomo nei confronti delle donne coinvolte nella sua vita: «Ci scriveva di nascosto», hanno raccontato i genitori riferendosi ai messaggi inviati dalla figlia prima del tragico epilogo della vicenda.

L’attenzione mediatica su questo caso continua ad aumentare mentre le autorità cercano risposte definitive su quanto accaduto nelle ultime settimane tra Roma e Malta.