Con l’arrivo dell’estate, Roma si trova ad affrontare un problema sempre più grave: gli incendi di rifiuti, che colpiscono in particolare le aree protette. Nonostante la legislazione esistente, il numero di incendi non segnalati alla magistratura è allarmante. Le autorità competenti devono intervenire con urgenza per garantire il controllo e la sicurezza ambientale.
La realtà degli incendi a Piana del Sole
L’estate porta con sé non solo temperature elevate ma anche un aumento degli incendi legati ai rifiuti. A Piana del Sole e in altre zone della capitale, questi eventi sono diventati una triste consuetudine. È importante chiarire che molti di questi roghi non sono causati da autocombustione come spesso si crede; al contrario, studi condotti dalla commissione bicamerale Ecomafia e dalla Direzione generale antimafia hanno dimostrato che dietro a questi atti ci sono interessi criminali. Gli incendi vengono appiccati per nascondere attività illegali come l’attivazione di discariche abusive o lo smaltimento illecito dei rifiuti.
Quest’anno gli incendi hanno avuto inizio con largo anticipo rispetto agli anni precedenti. I recenti episodi nei parchi della Torricella , lungo la Pontina , Monte Mario e Tor Cervara evidenziano una situazione preoccupante. Anche i parchi della Garbatella e degli Acquedotti non sono stati risparmiati, così come l’ex stabilimento Mira Lanza dove era prevista una bonifica imminente.
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Normativa vigente: insufficienza dei controlli
La questione degli incendi non può essere attribuita esclusivamente alla mancanza di leggi adeguate; anzi, nel 2015 è stata introdotta una normativa specifica contro la combustione illecita dei rifiuti. Questa legge prevede pene da due a cinque anni per chi appicca fuoco a materiali abbandonati o depositati in modo incontrollato. Inoltre, chi commette questo reato può subire sequestri e confische oltre all’obbligo di ripristinare lo stato dei luoghi danneggiati.
Tuttavia, ciò che emerge è una carenza significativa nei controlli sul territorio: almeno un terzo degli incendi rimane senza segnalazione alle autorità giudiziarie competenti. Anche quando ci sono denunce formali, spesso i casi vengono archiviati poiché gli autori rimangono ignoti.
Necessità di potenziare le forze dell’ordine ambientale
Per affrontare questa emergenza è fondamentale aumentare il numero dei tecnici delle Asl e dell’Arpa nel Lazio così come potenziare i vigili del fuoco ed equipaggiamenti specializzati nella polizia giudiziaria dedicata al monitoraggio ambientale. È essenziale stabilire un calendario preciso per effettuare controlli sia durante il giorno sia durante la notte nelle aree più vulnerabili agli incendi.
In questo contesto diventa cruciale coinvolgere attivamente i cittadini nella segnalazione tempestiva degli eventi sospetti; tuttavia deve esserci un sistema efficace attraverso cui poter comunicare senza incorrere nelle inefficienze burocratiche tipiche della pubblica amministrazione italiana.
La salute pubblica deve essere tutelata: la combustione dei rifiuti comporta rischi significativi per l’apparato respiratorio ed aumenta le probabilità dello sviluppo di malattie cardiovascolari o tumori tra gli abitanti delle zone colpite dagli incendi. Questo rischio cresce ulteriormente in città come Roma dove già si registrano problemi legati al traffico intenso ed allo smog presente nell’atmosfera estiva stagnante.