Inps: nuove proposte per la riforma previdenziale in arrivo entro ottobre 2025

L’Inps presenta un pacchetto di riforme previdenziali, inclusi incentivi per l’invecchiamento attivo e flessibilità in uscita, da discutere nel “Libro bianco pensioni 2023” per influenzare la legge di bilancio.
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L’Inps si prepara a presentare un pacchetto di proposte che mira a riformare il sistema previdenziale italiano. Tra le novità, ci sono misure per la flessibilità in uscita, incentivi all’invecchiamento attivo e strumenti di tutela per i lavoratori discontinui. Queste iniziative saranno discusse nel “Libro bianco pensioni 2023“, annunciato dal direttore generale Valeria Vittimberga durante il Global South Innovation 2025. La presentazione del documento è prevista tra settembre e ottobre, con l’obiettivo di influenzare la legge di bilancio del prossimo anno.

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Le incognite su Quota 103 e l’età pensionabile

Entro la fine del 2025, il meccanismo di Quota 103 potrebbe esaurirsi nella sua attuale forma “contributiva”, che consente ai lavoratori con almeno 41 anni di contributi e un’età minima di 62 anni di andare in pensione anticipatamente. Anche altre opzioni come Opzione donna potrebbero subire modifiche significative o essere eliminate. Il governo dovrà quindi decidere quale direzione prendere per il futuro delle uscite anticipate nel sistema previdenziale.

In particolare, si prevede che dal 2027 ci sarà un incremento automatico dei requisiti pensionistici legato all’aspettativa di vita, ma l’esecutivo sta considerando una sospensione temporanea dell’aumento per due anni. Questa decisione richiederà coperture finanziarie adeguate e misure compensative da definire nei prossimi mesi.

Potenziamento delle uscite flessibili a partire dai 64 anni

Recentemente, Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e vicesegretario della Lega, ha suggerito l’opportunità di rafforzare le soluzioni flessibili già esistenti nel sistema previdenziale italiano. Una proposta riguarda i lavoratori integralmente contributivi—coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il gennaio del ’96—che possono accedere alla pensione anticipata a partire dai 64 anni se soddisfano determinati requisiti economici.

Per accedere a questa prestazione è necessario avere almeno venticinque anni di versamenti contributivi e una pensione pari ad almeno tre volte l’assegno sociale; tale soglia aumenterà ulteriormente nei prossimi anni. Durigon ha indicato la possibilità d’estendere queste condizioni anche ai lavoratori “misti”, rendendo così più accessibile questa forma d’uscita anticipata dal mondo del lavoro.

Il Libro bianco dell’Inps: focus su giovani e sostenibilità

Il “Libro bianco pensioni” rappresenta un’importante opportunità per ridefinire le politiche sociali legate al lavoro e alla previdenza in Italia. Vittimberga ha sottolineato che questo documento sarà aperto al confronto con parti sociali, terzo settore ed imprese; si punta così ad avviare un dialogo costruttivo prima della stesura definitiva della legge finanziaria.

Le proposte contenute nel libro includeranno misure specifiche sulla flessibilità in uscita dalla forza lavoro, incentivi all’invecchiamento attivo ed interventi mirati alla protezione dei lavoratori discontinui—un tema particolarmente rilevante nell’attuale contesto economico dove molti giovani affrontano difficoltà nell’accesso stabile al mercato del lavoro.

Il presidente dell’Inps Gabriele Fava ha ribadito più volte quanto sia fondamentale mantenere sostenibile il sistema previdenziale attraverso politiche occupazionali efficaci rivolte soprattutto alle nuove generazioni. Inoltre, è emersa la necessità d’introdurre elementi solidaristici volti a garantire equità verso coloro che operano in settori gravosi o svolgono attività assistenziali familiari.

Con queste iniziative l’Inps intende non solo rispondere alle sfide immediate ma anche prepararsi ad affrontare le esigenze future della popolazione italiana sul fronte delle pensioni.