“Io sono la fine del mondo”: il film di Angelo Duro su Netflix tra comicità e inquietudine

“Io sono la fine del mondo”, disponibile su Netflix dal 10 giugno, è una commedia che affronta dinamiche familiari complesse con umorismo nero, ma ha ricevuto critiche per la sua mancanza di profondità e originalità.
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“Io sono la fine del mondo”, disponibile su Netflix dal 10 giugno, si presenta come un’opera che sfida le convenzioni della commedia. Diretto da Gennaro Nunziante e interpretato da Angelo Duro, il film cerca di affrontare tematiche complesse attraverso una lente di umorismo nero. Tuttavia, nonostante le aspettative legate al cast e alla regia, il risultato finale sembra più incline a suscitare inquietudine che risate.

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La trama: Anna e l’aiuto inaspettato del fratello

La storia ruota attorno ad Anna, interpretata da Evelyn Famà, una commercialista palermitana che vive una vita apparentemente perfetta accanto al marito Nando e ai suoi genitori anziani. Con l’arrivo delle ferie estive, Anna desidera trascorrere del tempo in barca con amici ma si trova a dover affrontare un problema: chi si prenderà cura dei suoi genitori durante la sua assenza?

Per risolvere questa situazione complessa, decide di contattare Angelo , suo fratello minore con cui ha perso i contatti nel corso degli anni. Il personaggio di Angelo è descritto come diretto fino alla maleducazione; ha tagliato i ponti con la famiglia per via del suo carattere difficile. Dopo essere stato lasciato dalla fidanzata a causa della sua professione insolita—un tassista notturno che trasporta giovani ubriachi—Angelo inizialmente rifiuta l’invito della sorella.

Tuttavia, dopo un imprevisto guasto alla sua auto lo costringe a rimanere senza mezzi per almeno due settimane, decide infine di tornare nella sua città natale per aiutare Anna. L’accoglienza dei genitori è mista tra felicità e preoccupazione: sarà davvero cambiato? Purtroppo per loro, Angelo ha intenzione di vendicarsi dei torti subiti durante l’infanzia.

Le dinamiche familiari: vendetta o protezione?

Una volta tornato a casa dai genitori Franco e Rita , emerge subito il comportamento distruttivo di Angelo nei confronti della famiglia. I suoi atti sembrano motivati dalla volontà di far pagare ai genitori le restrizioni imposte durante la giovinezza. Ad esempio, se prima non gli era permesso restare sveglio fino a tardi per guardare la televisione, ora lui manomette l’antenna affinché i genitori non possano seguire il finale della loro soap opera preferita.

Inoltre, boicotta ogni tentativo dei genitori di vivere serenamente; impedisce loro persino una gita parrocchiale diffondendo voci infamanti sul prete locale. Queste azioni portano inevitabilmente alla tensione familiare culminante in situazioni sempre più drammatiche.

Il rapporto tra Angelo e i suoi genitori diventa così sempre più conflittuale mentre lui continua a sabotarne le vite quotidiane sotto forma d’ironia amara mascherata da “cura”. Quando finalmente viene portato all’ospedale dopo aver causato problemi seri ai propri cari—come nel caso dell’imposizione forzata sulla dieta—la dottoressa Marta entra nella vita del protagonista complicando ulteriormente le dinamiche familiari già tese.

Un successo commerciale ma critiche negative

Nonostante abbia incassato oltre 9 milioni di euro diventando uno dei film più visti nei primi sei mesi del 2025 grazie al seguito giovanile dell’attore principale Duro—già noto in TV e teatro—le recensioni hanno evidenziato numerose lacune nel passaggio dal piccolo al grande schermo. Molti critici hanno sottolineato come il personaggio principale manchi delle qualità necessarie per risultare né provocatorio né divertente.

La direzione artistica affidata a Gennaro Nunziante non sembra sufficiente ad elevare un copione ripetitivo privo delle sfumature necessarie per coinvolgere lo spettatore oltre alle battute superficiali offerte dal protagonista stesso. Anche attori esperti come Giorgio Colangeli e Matilde Piana appaiono limitati dall’interpretazione monocorde imposta dalla sceneggiatura poco ispirata.

Riflessioni sul significato profondo dell’opera

Alcuni tentativi d’interpretazione hanno cercato significati profondi dietro al titolo “Io sono la fine del mondo”, suggerendo che potrebbe rappresentare uno specchio distorto della società contemporanea; tuttavia molti spettatori faticano ad associare queste riflessioni alle azioni scellerate compiute dal protagonista nel corso dello sviluppo narrativo.

Le recenti polemiche riguardanti presunti problemi fiscali legati all’attore hanno aggiunto ulteriore confusione sull’immagine pubblica dello stesso Duro; commentando sarcasticamente sui social media riguardo tali accuse, senza mai riuscire realmente ad attrarre simpatia o comprensione da parte degli utenti online.

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