La SudTiroler Volkspartei si avvicina al centrodestra: segnali di un cambiamento a Bolzano

La SudTiroler Volkspartei valuta un’alleanza con il centrodestra per il ballottaggio a Bolzano, mentre emergono tensioni interne sul futuro politico e l’identità del partito.
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La SudTiroler Volkspartei sta attraversando un momento cruciale nella sua storia politica, con la possibilità di allearsi con il centrodestra in vista del ballottaggio per la carica di sindaco a Bolzano. Sebbene non ci siano decisioni ufficiali, diversi indizi suggeriscono una convergenza verso il candidato sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, Claudio Corrarati. Il direttivo della Svp a Bolzano dovrà prendere una decisione che potrebbe avere ripercussioni significative sul panorama politico locale.

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Il contesto elettorale e le percentuali del primo turno

Il ballottaggio tra Claudio Corrarati e Juri Andriollo del centrosinistra è programmato per il 18 maggio. Nel primo turno delle elezioni, Corrarati ha ottenuto il 36,3% dei voti contro il 27,3% di Andriollo. La Svp ha raccolto circa il 15% delle preferenze nel primo turno e gli elettori del partito potrebbero rivelarsi decisivi per l’esito finale. Questa situazione ha acceso un dibattito intenso all’interno della comunità tirolese in Italia riguardo alla direzione politica che la Svp intende intraprendere.

Un aspetto interessante è che la Svp si trova ora davanti a una scelta difficile: sostenere un candidato di lingua italiana proveniente dal centrodestra o mantenere una posizione più neutrale attraverso la libertà di coscienza. Fondata nel maggio del 1945 come risposta alle pressioni nazionaliste italiane da Roma, la Svp ha storicamente rappresentato gli interessi della minoranza tedescofona in Trentino-Alto Adige ed è stata contraria alla destra postfascista.

L’evoluzione della posizione della Svp sotto Giorgia Meloni

L’arrivo al governo di Giorgia Meloni ha segnato un cambiamento significativo nelle dinamiche politiche locali. Durante il suo discorso d’insediamento nell’ottobre 2022, Meloni ha menzionato l’importanza dell’autonomia per Bolzano e promesso ulteriori standard autonomistici per la provincia già dotata di uno statuto speciale. Questo impegno sembra aver trovato favore tra alcuni esponenti dell’Svp che hanno visto nella proposta governativa opportunità concrete.

Meinhard Durnwalder, senatore dell’Svp considerato favorevole all’alleanza con il centrodestra, afferma che le azioni concrete seguite alle parole sono state determinanti nel modificare l’approccio del partito nei confronti della destra italiana. Recentemente è stata presentata una proposta legislativa costituzionale mirante ad ampliare i poteri delle province autonome; tale iniziativa sta ora passando attraverso i consigli provinciali prima di tornare in Parlamento per l’approvazione definitiva.

Le divisioni interne sull’alleanza col centrodestra

Nonostante i segnali positivi verso un accordo con FdI e le sue ramificazioni locali come quella rappresentata da Corrarati – ex membro del Partito Democratico – ci sono tensioni interne all’SVP riguardo alla questione delle alleanze politiche future. Alcuni membri temono che questo possa comportare l’abbandono dei principi antifascisti storicamente cari al partito.

Le recenti manifestazioni pubbliche contro possibili accordi col centrodestra hanno evidenziato questa frattura interna; tuttavia molti riconoscono anche che vi è bisogno pragmatico di affrontare le sfide attuali senza farsi guidare solo dall’ideologia politica tradizionale.

In questo contesto si inserisce anche Katharina Zeller – candidata sindaco dell’SVP a Merano – figlia dello storico esponente Karl Zeller e sostenuta da liste progressiste locali come “Merano coraggiosa”. Le sue posizioni riflettono le diverse anime presenti nel partito: mentre Karl Zeller sembra aperto all’idea dell’alleanza col centrodestra dopo aver ascoltato Meloni parlare in Parlamento, Julia Unterberger sostiene invece posizioni più tradizionali orientate verso sinistra.

La questione identitaria nella nuova legge costituzionale

La proposta legislativa avanzata dal governo prevede significative modifiche ai limiti imposti dalle leggi statali sulla riforma economica e sociale nelle province autonome; ciò potrebbe portare a una sorta di super-autonomia per Trento e Bolzano. Durnwalder sottolinea come queste misure possano garantire maggiore sicurezza alle minoranze linguistiche tedesche presenti sul territorio altoatesino.

Questa evoluzione normativa potrebbe favorire ulteriormente i rapporti tra SVP ed esponenti politici considerati postfascisti senza compromettere però l’identità culturale tedesca presente nella regione; infatti molti membri ritengono possibile trovare punti d’incontro utilitaristici pur mantenendo vive le differenze ideologiche storicamente radicate nel partito stesso.

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