L’astronomia nei cieli notturni di van Gogh: un’intersezione tra arte e scienza

L’articolo di Edvige Corbelli esplora il legame tra l’arte di Vincent van Gogh e le scoperte astronomiche del XIX secolo, evidenziando come i cieli notturni influenzassero la sua opera.
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L’interesse di Vincent van Gogh per i fenomeni celesti è un tema affascinante che si intreccia con la sua opera artistica. Le sue rappresentazioni dei cieli notturni non sono solo frutto della sua immaginazione, ma riflettono anche una curiosità per l’astronomia, in un periodo storico ricco di scoperte scientifiche. Edvige Corbelli dell’Inaf di Arcetri esplora queste connessioni nel suo recente articolo pubblicato nel Journal of Astronomical History and Heritage.

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La passione per i cieli notturni

Vincent van Gogh ha dedicato molte delle sue opere ai cieli notturni, utilizzando colori vibranti e tecniche innovative per catturare la bellezza del firmamento. La ricerca di Edvige Corbelli nasce da un incontro casuale al Museum of Modern Art a New York, dove ha avuto l’opportunità di ammirare “La notte stellata”, uno dei capolavori più celebri dell’artista olandese. Durante la mostra “Van Gogh and the colors of the night”, Corbelli è rimasta colpita dalla rappresentazione della luce crepuscolare e dall’impegno dell’artista nel ritrarre paesaggi notturni.

Questa esperienza ha acceso in lei il desiderio di approfondire il legame tra l’arte e le conoscenze astronomiche del XIX secolo. Van Gogh non si limitava a dipingere semplicemente ciò che vedeva; egli cercava anche di comprendere i fenomeni celesti che lo circondavano, rendendo le sue opere una finestra su una nuova era scientifica.

I dettagli astronomici nelle opere

Corbelli sottolinea come van Gogh fosse attento alle posizioni degli oggetti celesti nelle sue opere. In particolare, “La notte stellata” presenta stelle con caratteristiche distintive e colori variabili, suggerendo una consapevolezza delle nuove teorie astrofisiche emergenti all’epoca. L’artista non rappresentava le stelle come semplicemente punti luminosi su uno sfondo scuro; al contrario, dava loro forma e colore in modo realistico.

Nel suo studio, Corbelli analizza anche altri dipinti significativi come “Moonrise”. Qui la Luna appare con un colore rossastro da un lato; questa peculiarità potrebbe indicare la presenza di un’eclissi lunare parziale avvenuta durante il periodo in cui van Gogh stava lavorando al quadro. Attraverso ricerche negli archivi della NASA sulle eclissi lunari storiche, Corbelli ha scoperto che il 12 luglio 1889 vi fu effettivamente un’eclissi visibile dalla Francia meridionale proprio mentre l’artista si trovava a Saint-Rémy-de-Provence.

Il fascino dell’astrofisica nell’opera artistica

Il lavoro interdisciplinare svolto da Edvige Corbelli dimostra quanto sia profondo il legame tra arte e scienza nella produzione artistica di van Gogh. La sua attenzione ai fenomeni celesti va oltre l’estetica: riflette una vera curiosità intellettuale verso le nuove scoperte astronomiche del tempo.

Corbelli evidenzia come gli sviluppi nella spettroscopia stellare influenzassero gli artisti contemporanei alla fine del XIX secolo. Van Gogh era ben informato sui progressivi cambiamenti nella comprensione dell’universo grazie alla letteratura scientifica disponibile all’epoca; questo lo portò a esplorare temi astrali nei suoi quadri con grande originalità ed espressività.

L’artista mostrò interesse verso concetti complessi come quelli relativi alla formazione delle nebulose a spirale o agli sciami meteorici presenti nel cielo estivo europeo durante quel periodo storico.

Un’eredità culturale condivisa

La scoperta delle connessioni tra i lavori pittorici di van Gogh e le conoscenze astronomiche offre spunti interessanti sulla cultura scientifica del XIX secolo in Europa. Le idee sulla dinamica dei corpi celesti erano già discusse nei circoli culturali parigini prima della nascita dell’astrofisica moderna; tuttavia pochi avevano colto quanto queste influenze potessero essere integrate nell’espressione artistica.

Corbelli conclude affermando che riconoscere questi legami può arricchire ulteriormente sia gli studi d’arte sia quelli scientifico-astronomici contemporanei: attraverso questa intersezione possiamo apprezzare meglio quanto fosse vivo lo spirito d’indagine intellettuale all’epoca ed evidenziare l’importanza della diffusione della conoscenza scientifica fra il pubblico generale grazie ad artisti come Van Gogh.

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