Mostra commemorativa sul terremoto del Friuli: un viaggio nella memoria collettiva

Una mostra a Venzone ricorda il terremoto del 1976 in Friuli, esplorando la memoria storica e la resilienza della comunità attraverso testimonianze, immagini e eventi speciali fino al 18 maggio.
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A quasi cinquant’anni dal devastante terremoto che colpì il Friuli, una nuova mostra a Venzone offre l’opportunità di riflettere su quel tragico evento e sulla successiva ricostruzione. Intitolata “Passato/Presente. La storia del terremoto del 1976 nella memoria della ‘int’ friulana”, l’esposizione è allestita presso Palazzo Orgnani Martina, sede del museo Tiere Motus. Attraverso testimonianze e immagini, la mostra si propone di mantenere viva la memoria storica e culturale di un territorio profondamente segnato da questa esperienza.

Un progetto per ricordare

La mostra è parte integrante del progetto “Il mio ’76”, che raccoglie testimonianze dirette delle persone che hanno vissuto il sisma. L’obiettivo principale è quello di preservare le memorie legate a quel periodo difficile, trasformando il dolore in una narrazione di rinascita e resilienza. Al centro dell’esposizione ci sono video interviste realizzate con i protagonisti dell’epoca, oggi adulti, che condividono le loro esperienze personali: dalle perdite subite alla solidarietà mostrata dalla comunità durante i momenti più critici.

Le interviste non solo offrono uno sguardo sulle difficoltà affrontate ma anche sull’energia collettiva con cui la popolazione ha reagito per ricostruire le proprie vite e il proprio territorio. Accanto alle voci dei testimoni diretti si trovano anche quelle delle nuove generazioni, eredi di una storia complessa fatta sia di sofferenza sia di straordinaria capacità di ripresa.

Immagini evocative della devastazione

L’allestimento include fotografie in bianco e nero che ritraggono scene drammatiche della distruzione causata dal terremoto nel Friuli. Queste immagini restituiscono un quadro crudo ma autentico della situazione post-sisma: edifici crollati, strade distrutte e volti segnati dalla paura ma anche dalla determinazione a ricominciare. Le fotografie sono esposte nella corte interna del palazzo ed insieme ai video creano un mosaico emozionale capace di trasmettere non solo il dolore vissuto ma anche la tenacia degli abitanti nel riprendersi da quella tragedia.

La mostra rappresenta quindi non solo un atto commemorativo ma anche una risorsa culturale fondamentale per comprendere come eventi traumatici possano trasformarsi in opportunità per costruire identità collettive più forti.

Eventi speciali durante la mostra

Per arricchire ulteriormente l’esperienza dei visitatori, sabato 10 maggio si svolgeranno eventi speciali tra cui visite guidate condotte da alcuni testimoni diretti della ricostruzione stessa. In aggiunta a queste attività educative, ci sarà un concerto nel chiostro del museo con U.T. Gandhi – noto percussionista italiano – insieme al pianista Patrizio Fariselli degli Area; questo evento musicale promette di offrire momenti emozionanti ai partecipanti.

La mostra rimarrà aperta fino al 18 maggio con ingresso libero ogni giorno dalle 10 alle 18; rappresenta così un’importante occasione per riscoprire la storia recente attraverso gli occhi delle persone che l’hanno vissuta direttamente.

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