Le madri lavoratrici in Italia stanno per ricevere importanti novità riguardo alle agevolazioni fiscali e contributive. Con l’approvazione di una modifica significativa da parte del Consiglio dei Ministri, il sistema di esonero contributivo si trasforma in un bonus erogato direttamente dall’INPS. Questa misura riguarda le libere professioniste e le mamme con contratto a tempo determinato, mentre sono escluse coloro che svolgono lavori domestici. Di seguito, analizziamo i dettagli del nuovo bonus, come richiederlo e quali sono i requisiti.
A quanto ammonta il bonus per le mamme lavoratrici?
Il nuovo bonus destinato alle mamme lavoratrici è pensato per supportare economicamente le donne con almeno due figli a carico. Per poter accedere all’agevolazione, il reddito annuale non deve superare i 40mila euro. L’importo previsto è di 480 euro annui, che verrà corrisposto in un’unica soluzione alla fine dell’anno. La ministra del Lavoro, Elvira Calderone, ha specificato che si tratta di «40 euro al mese per 12 mesi sul 2025», esenti da prelievo previdenziale; ciò significa che l’importo sarà netto.
Inoltre, fino al 2026 rimane confermata la decontribuzione per le lavoratrici dipendenti con tre o più figli a carico. Il finanziamento complessivo destinato a questa misura ammonta a ben 480 milioni di euro ed è importante sottolineare che il bonus non sarà imponibile né ai fini fiscali né contributivi.
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Questa iniziativa mira a sostenere economicamente le famiglie italiane e riconosce l’importante ruolo delle madri nel mercato del lavoro. La scelta di erogare il bonus in un’unica soluzione potrebbe facilitare la gestione economica delle famiglie durante l’anno.
Come richiedere il bonus mamme lavoratrici?
Con la nuova normativa cambia anche la modalità attraverso cui si può accedere al bonus: non sarà più compito del datore di lavoro gestire la richiesta ma dovrà essere presentata direttamente dalla madre all’INPS. Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto al passato e offre maggiore autonomia alle beneficiarie nella gestione della propria situazione economica.
Attualmente si attende l’adozione del decreto attuativo da parte del Ministero del Lavoro insieme al Ministero dell’Economia; solo dopo questo passaggio normativo l’INPS potrà fornire istruzioni operative dettagliate su come procedere con la domanda.
È importante tenere d’occhio gli sviluppi futuri riguardanti questa misura poiché potrebbero influenzare notevolmente molte famiglie italiane già nel prossimo anno fiscale.
Nuove misure previste dal prossimo anno
A partire dal prossimo anno ci saranno ulteriori modifiche significative rispetto alla precedente struttura degli aiuti economici: infatti, il tradizionale bonus una tantum verrà sostituito da un nuovo esonero parziale dei contributi previdenziali per madri dipendenti o autonome con due o più figli a carico e reddito non superiore ai 40mila euro annui.
Questo esonero coprirà i contributi relativi all’invalidità, vecchiaia e superstiti fino al mese in cui il figlio più piccolo compie dieci anni d’età. È previsto un limite complessivo di spesa pari a 300 milioni di euro destinati esclusivamente alla realizzazione della misura nel corso dell’anno fiscale successivo . Anche in questo caso saranno escluse tutte quelle donne impiegate nei lavori domestici.
Queste nuove disposizioni rappresentano uno sforzo concreto da parte dello Stato italiano volto ad alleviare gli oneri finanziari delle mamme lavoratrici contribuendo così alla loro stabilità economica nel lungo termine.