Il bonus infissi 2025 introduce importanti novità riguardo alle detrazioni fiscali per la sostituzione di finestre, porte e serramenti. Con la legge di Bilancio di quest’anno, il governo ha modificato le agevolazioni disponibili, stabilendo nuovi massimali di spesa e percentuali di rimborso. Questo articolo analizza le principali caratteristiche del bonus infissi, evidenziando i cambiamenti rispetto agli anni precedenti.
Detrazioni fiscali per il bonus infissi
Nel 2025 non è più prevista l’agevolazione del 75% per il cambio degli infissi in combinazione con gli incentivi per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Questa modifica è stata introdotta dal decreto legge del 28 dicembre 2023, che ha eliminato tale possibilità a partire dal primo gennaio scorso. Tuttavia, continuano a essere disponibili altre forme di incentivazione.
Il bonus ristrutturazione consente una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per la sostituzione degli infissi nella prima casa fino a un massimale di spesa pari a 96mila euro. Per quanto riguarda le seconde case, l’aliquota scende al 36%, sempre su un tetto massimo identico. Le detrazioni devono essere ripartite in dieci quote annuali dello stesso importo.
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È importante notare che mentre il bonus sulla prima casa offre una percentuale più alta fino alla fine dell’anno corrente, dal primo gennaio del prossimo anno si assisterà a una riduzione delle aliquote: al 36% sulla prima casa e al 30% sulla seconda casa nel biennio successivo. Inoltre, dal gennaio del 2028 ci sarà un ulteriore abbassamento della soglia massima ammissibile da parte dei contribuenti da 96mila euro a soli 48mila euro.
Chi può accedere al bonus?
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito quali categorie possono beneficiare del bonus infissi nel corso dell’anno corrente. Tra i soggetti ammessi figurano:
- Proprietari e nudi proprietari.
- Titolari di diritti reali come usufrutto o abitazione.
- Inquilini e comodatari.
- Soci di cooperative sia divise che indivise.
- Imprenditori individuali e società semplici.
- Familiari conviventi o conviventi more uxorio.
Questa ampia gamma include anche futuri acquirenti dell’immobile oggetto dei lavori.
In aggiunta alle agevolazioni già menzionate, chi non effettua ristrutturazioni può comunque accedere all’ecobonus; questo permette detrazioni fiscali anche senza titolo abitativo specifico purché si effettuino interventi volti al miglioramento energetico degli edifici attraverso la sostituzione degli infissi.
Massimali ed erogazione delle agevolazioni
Per quanto riguarda i massimali previsti nel nuovo schema normativo sul bonus infissi senza necessità di ristrutturazione, nella prima casa è fissato in ben 120mila euro, consentendo così una potenziale detrazione fino a 60mila euro complessivi. Per le seconde case, invece, la situazione cambia: qui si applica un’aliquota ridotta al 36%, con un limite massimo ammissibile pari a 43.200 euro.
È fondamentale sottolineare che non sarà possibile applicare lo sconto in fattura né tantomeno cedere il credito d’imposta; pertanto tutte le spese dovranno essere sostenute tramite bonifico parlante specificando chiaramente nella causale l’intervento edilizio effettuato ai fini della richiesta della relativa detrazione fiscale sull’Irpef o sull’Ires quando previsto dall’ecobonus.
La gestione corretta delle pratiche burocratiche risulta cruciale affinché gli interessati possano fruire appieno dei benefici offerti dalla normativa vigente sul settore edilizio legato agli interventi sugli immobili residenziali italiani nel corso dell’anno corrente ed oltre.