Il 6 febbraio 2024, a Roma, è stato firmato un importante accordo tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di Albania riguardante la sicurezza sociale. Questo accordo è stato ratificato il 11 marzo 2025 con la legge n. 29 ed entrerà in vigore il primo luglio dello stesso anno. L’obiettivo principale è quello di coordinare le legislazioni nazionali in materia di sicurezza sociale, garantendo così ai cittadini dei due Paesi una maggiore portabilità dei diritti previdenziali.
Dettagli dell’accordo sulla sicurezza sociale
L’accordo si propone di stabilire un principio fondamentale: la parità di trattamento per tutte le persone assicurate o che beneficiano delle prestazioni previste dalle legislazioni sociali italiane e albanesi. Ciò significa che i cittadini italiani e albanesi potranno accedere agli stessi diritti previdenziali, indipendentemente dalla loro nazionalità o dal Paese in cui hanno versato i contributi.
Nei primi mesi del 2025, sono stati organizzati incontri tra l’INPS italiano e l’ISSH per preparare l’attuazione dell’accordo. Questi incontri hanno avuto come obiettivo il rafforzamento della cooperazione tra i due enti previdenziali, affinché possano operare in sinergia a partire dalla data prevista.
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L’accordo si applicherà non solo ai cittadini ma anche ai familiari, superstiti e a categorie vulnerabili come rifugiati e apolidi. Questa estensione mira a garantire una copertura più ampia possibile per tutti coloro che potrebbero aver bisogno delle prestazioni sociali nei due Stati.
Ambito d’applicazione della legislazione italiana
Per quanto riguarda l’Italia, l’accordo copre diverse aree della legislazione sulla sicurezza sociale. Tra queste vi sono:
- Assicurazione generale obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti.
- Gestione speciale dell’assicurazione generale obbligatoria per lavoratori autonomi.
- Assicurazione contro disoccupazione involontaria.
- Indennità di malattia inclusa quella legata alla maternità.
Queste misure garantiranno che i lavoratori distaccati temporaneamente dall’Albania all’Italia o viceversa mantengano la loro copertura previdenziale nel Paese d’origine fino a un massimo di ventiquattro mesi.
Inoltre, sarà possibile sommare i periodi contributivi maturati nei due Paesi per richiedere pensioni o altre prestazioni sociali senza sovrapposizioni temporali. Tuttavia, va notato che alcune prestazioni non saranno coperte dall’accordo; ad esempio, gli assegni sociali erogati tramite fiscalità generale non rientrano nelle disposizioni previste.
Procedure amministrative semplificate
Un aspetto cruciale dell’accordo riguarda le procedure amministrative semplificate previste per lo scambio dei dati tra gli enti previdenziali italiani e albanesi. Sono stati introdotti specifici formulari bilingue destinati alla gestione delle domande da parte degli utenti interessati alle prestazioni sociali internazionali.
Le domande relative alle pensioni possono essere presentate sia all’INPS sia all’ISSH secondo le modalità stabilite nell’accordo bilaterale. Per chi risiede in Albania, ci sarà un Polo specializzato presso la Direzione provinciale INPS di Perugia dedicato alla gestione delle pratiche; mentre chi vive in Italia potrà rivolgersi alla Struttura territoriale competente basata sul criterio della residenza attuale del richiedente.
Per gli iscritti alla Gestione pubblica rimane confermato il criterio attuale: le domande saranno gestite dalla Struttura territoriale dell’INPS corrispondente all’ultimo ente datore di lavoro del richiedente prima del pensionamento.
Questo nuovo accordo rappresenta quindi una significativa opportunità sia per migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini italiani ed albanesi sia per facilitare una mobilità lavorativa più fluida tra i due Paesi europei nel contesto attuale sempre più globalizzato.
Maggiori dettagli sull’attuazione dell’accordo possono essere trovati nella Circolare INPS n. 106 emessa il primo luglio 2025.