L’Inps ha attivato il Bonus Anziani 2025, una misura che offre un supporto economico e assistenziale agli anziani di oltre ottant’anni con gravi condizioni di non autosufficienza. Questo bonus può arrivare fino a 850 euro al mese e si inserisce all’interno della Prestazione universale, segnando un’importante novità nelle politiche sociali italiane. Il decreto attuativo e il messaggio Inps n. 4490/2024 chiariscono le modalità di accesso, i requisiti necessari e le procedure da seguire per richiedere questo aiuto.
A chi spetta il bonus anziani 2025 e quali sono i requisiti
Il Bonus Anziani 2025 è destinato esclusivamente a persone che si trovano in situazioni di estrema fragilità fisica e sociale. Per poter ricevere l’assegno mensile massimo di 850 euro, è necessario soddisfare tre requisiti fondamentali: avere almeno ottant’anni compiuti, presentare un Isee annuo non superiore ai sei mila euro ed essere titolari dell’indennità di accompagnamento o dimostrare i requisiti per ottenerla.
Un aspetto cruciale del bonus riguarda l’accertamento del “bisogno assistenziale gravissimo”, che funge da criterio principale per l’accesso alla misura. L’Inps richiede infatti una valutazione approfondita dello stato di salute del richiedente attraverso due livelli distinti: uno medico e uno sociale.
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Dal punto di vista sanitario, vengono considerate gravi compromissioni neurologiche, motorie o cognitive come demenze avanzate o malattie neuromuscolari invalidanti. Sul piano sociale viene utilizzato un questionario strutturato che attribuisce punteggi da zero a dieci; solo coloro che raggiungono almeno otto punti possono accedere al bonus.
Questa procedura rigorosa mira ad assicurare che le risorse siano destinate realmente a chi ne ha più bisogno, garantendo così un supporto mirato alle persone anziane in condizioni critiche.
Come fare domanda per il bonus anziani 2025: procedura Inps passo dopo passo
La richiesta del Bonus Anziani deve essere effettuata esclusivamente online tramite il sito ufficiale dell’Inps. Gli utenti possono accedere alla piattaforma utilizzando Spid , Cie o Cns . È possibile anche rivolgersi a patronati abilitati per ricevere assistenza nella compilazione della domanda.
Le domande possono essere presentate dal mese in cui si compiono gli ottant’anni; non è necessario attendere la fine dell’anno solare corrente. Una volta entrati nel portale Inps, bisogna cercare la sezione dedicata alla “Prestazione universale” dove sarà possibile compilare il modulo telematico richiesto.
È importante allegare documentazione pertinente come quella relativa all’Isee ed eventuali certificazioni sanitarie necessarie; talvolta potrebbe essere richiesta anche una dichiarazione firmata dal medico curante riguardo alle condizioni fisiche del richiedente.
Un passaggio essenziale consiste nell’attivazione della valutazione del “bisogno assistenziale gravissimo”. Questo processo prevede l’intervento di una commissione medica dell’Inps incaricata di verificare la presenza dei requisiti sanitari richiesti seguita dall’esame del questionario sociale volto ad analizzare la necessità quotidiana d’assistenza.
Una volta approvata la domanda, l’Inps provvederà all’erogazione mensile del bonus suddiviso in due componenti: una parte fissa equivalente all’indennità d’accompagnamento e una quota integrativa pari a massimo 850 euro destinata specificamente alle spese legate all’assistenza personale come badanti o servizi socio-sanitari.
Perché questa agevolazione rappresenta una svolta per la terza età in difficoltà
Il Bonus Anziani non costituisce semplicemente un aiuto economico ma simboleggia un cambiamento significativo nell’approccio delle istituzioni verso le problematiche legate alla fragilità degli anziani. Non si limita solo ad erogare fondi ma promuove anche lo sviluppo di percorsi personalizzati volti alla cura degli individui più vulnerabili premiando coloro che forniscono assistenza continuativa agli overottantenni bisognosi.
Per garantire l’effettivo utilizzo delle risorse assegnate secondo queste finalità specifiche, l’Inps ha previsto controlli severissimi sull’impiego della quota integrativa concessa con il bonus stesso. Infatti questi fondi devono necessariamente essere utilizzati per retribuire figure professionali dedicate all’assistenza oppure acquistare servizi socio-sanitari adeguati alle esigenze degli utenti beneficiari; eventuali abusi comportano sanzioni tra cui recupero delle somme erogate ed interruzione immediata della prestazione stessa.