Nuovo ciclo del Dottorato Nazionale in Space Science and Technology: opportunità per il futuro spaziale

Il Dottorato Nazionale in Space Science and Technology offre opportunità di ricerca avanzata, promuovendo collaborazioni tra università e industria spaziale, con un focus su formazione interdisciplinare e internazionalizzazione.
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Il Dottorato Nazionale in Space Science and Technology ha aperto le sue porte al nuovo ciclo di dottorato, offrendo un’importante opportunità per gli aspiranti ricercatori nel campo delle scienze spaziali. In occasione dei Dottorato Days tenutisi a Palermo dal 19 al 21 giugno 2025, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Roberto Battiston, coordinatore nazionale del programma e figura di spicco nel settore. Questo articolo esplora le peculiarità del dottorato e il suo impatto sul panorama scientifico italiano.

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La riforma dei dottorati in Italia

Negli ultimi anni, l’Italia ha avviato una significativa riforma dei percorsi di dottorato attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza . Questa iniziativa ha portato alla creazione dei Dottorati di Interesse Nazionale , che si differenziano dai tradizionali programmi accademici poiché sono realizzati da consorzi inter-universitari. Questi programmi coinvolgono università, centri di ricerca e aziende pubbliche e private, affrontando temi strategici come intelligenza artificiale, transizione ecologica e cybersicurezza.

Il Dottorato SST è uno degli esempi più significativi della nuova generazione di DiN. Con oltre trenta istituzioni italiane partecipanti tra cui INAF , INFN e ASI , questo programma mira a formare esperti capaci non solo nella ricerca ma anche nell’innovazione applicata all’industria spaziale.

Il ruolo centrale del Dottorato SST

Roberto Battiston sottolinea che il Dottorato SST si distingue per la sua struttura federata che riunisce diverse istituzioni accademiche sotto un obiettivo comune: formare una nuova generazione pronta ad affrontare le sfide del settore spaziale. Il curriculum offre un approccio interdisciplinare che spazia dall’astrofisica all’ingegneria satellitare fino alla diplomazia spaziale.

Negli ultimi tre cicli sono state ricevute oltre 400 domande con un tasso medio d’ammissione intorno al 33%. I dati mostrano anche una crescente internazionalizzazione con più della metà dei candidati provenienti dall’estero. Le borse finanziate finora ammontano a 132, mentre nel prossimo ciclo saranno ammessi ulteriori 42 nuovi dottori.

Un aspetto distintivo è la possibilità per i partecipanti di svolgere sei mesi all’estero durante il percorso formativo. Questo elemento permette ai dottori in formazione non solo di ampliare le proprie competenze tecniche ma anche quelle relazionali attraverso esperienze internazionali significative.

I Dottoarati Days: incontro tra formazione e industria

Durante i recenti Dottoarati Days a Palermo si è svolto un evento cruciale per i partecipanti al programma SST. Qui si sono incontrati circa ottanta dottori iscritti ai primi cicli con esperti dell’industria spaziale italiana come Leonardo e Thales Alenia Space Italia. L’incontro ha offerto l’opportunità agli studenti non solo per presentare i loro progetti ma anche per entrare in contatto diretto con potenziali futuri datori di lavoro.

L’edizione del 2025 è stata co-organizzata dall’Università degli Studi di Palermo insieme all’INAFOsservatorio Astronomico locale ed ha visto attività formative presso prestigiose sedi come Palazzo dei Normanni. Durante questi giorni intensivi gli studenti hanno potuto discutere delle loro ricerche attuali ed esplorarne nuove direzioni attraverso seminari tematici condotti da professionisti affermati nel campo dello spazio.

In aggiunta alle presentazioni scientifiche, quest’anno c’è stata la novità delle sessioni individuali con rappresentanti aziendali dove i giovani ricercatori hanno potuto discutere direttamente delle opportunità lavorative disponibili nel settore aerospaziale italiano.

L’importanza strategica della formazione avanzata

La rilevanza dei DiN nella ricerca italiana è evidente; essi rappresentano uno strumento fondamentale per promuovere collaborazioni efficaci tra università ed enti pubblici o privati nella risoluzione delle sfide contemporanee legate alla scienza applicata allo spazio. Tuttavia esiste preoccupazione riguardo alla sostenibilità futura dell’iniziativa dopo la scadenza prevista del PNRR nel 2026; senza adeguate risorse dedicate potrebbe risultare difficile mantenere questi percorsi innovativi attivi.

Attualmente sono stati presentati meno DiN rispetto agli anni precedenti; questo calo evidenzia quanto sia cruciale garantire continuità nei finanziamenti affinché tali programmi possano prosperare nell’interesse collettivo nazionale.

Con investimenti previsti fino a sette miliardi entro il termine indicativo fissato dal PNRR, l’Italia punta ad affermarsi sempre più come leader europeo nella Space Economy, creando così numerose occasioni occupazionali nei prossimi anni.

In sintesi, eventi come i Dottoarati Days rappresentano momenti chiave dove la formazione avanzata incontra il mondo reale; questa sinergia sarà fondamentale se vogliamo continuare ad essere competitivi su scala globale.