Papa Leone XIV celebra la prima Messa per la Custodia della creazione a Castel Gandolfo

Papa Leone XIV celebra una Messa per la Custodia della creazione, esortando a rispondere al grido della terra e dei poveri, promuovendo un impegno collettivo per la giustizia sociale e ambientale.
Papa Leone XIV celebra la prima Messa per la Custodia della creazione a Castel Gandolfo - Socialmedialife.it

Il 9 luglio, Papa Leone XIV ha presieduto una significativa celebrazione nel Giardino della Madonnina del “Borgo Laudato si’” di Castel Gandolfo. Questa Messa, dedicata alla Custodia della creazione, ha sottolineato l’importanza di ascoltare il “grido della terra” e quello dei poveri. Il Pontefice ha esortato i presenti a mobilitare le proprie forze per trasformare il male in bene e l’ingiustizia in giustizia.

Seguici su Google News

Ricevi i nostri aggiornamenti direttamente nel tuo feed di
notizie personalizzato

Seguici ora

L’importanza della custodia del creato

Durante la celebrazione, Papa Leone XIV ha ribadito che custodire il creato è una missione affidata da Dio all’umanità. Ha descritto questa responsabilità come parte integrante del “corpo vivente” rappresentato dalla Chiesa, con Cristo al suo vertice. Il Pontefice ha evidenziato come ogni individuo sia chiamato a rispondere al grido di aiuto proveniente dalla natura e dai più vulnerabili nella società. La sua omelia si è aperta con un richiamo all’indignazione condivisa: “la nostra indignazione è la sua indignazione”, affermando che il lavoro svolto dai fedeli deve riflettere questa urgenza.

La liturgia si è svolta in un contesto naturale straordinario, dove gli elementi del creato hanno fatto da cornice alla celebrazione dell’Eucaristia. Questo evento segna anche l’introduzione di una nuova formula per la Santa Messa dedicata alla cura della creazione, recentemente presentata dal Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Riconoscere l’urgenza ecologica

Il Pontefice non ha esitato ad affrontare le problematiche legate all’ambiente durante la sua omelia. Ha sottolineato come molti disastri naturali siano causati dall’eccessivo sfruttamento delle risorse da parte dell’uomo e dal suo stile di vita insostenibile. In questo contesto, Leone XIV ha invitato tutti a interrogarsi sulla propria vita quotidiana e sull’impatto che essa può avere sul pianeta.

Con un forte appello alla conversione personale ed ecclesiale, il Papa ha chiesto preghiere affinché sempre più persone riconoscano l’urgenza di prendersi cura della casa comune che ci ospita tutti.

La speranza cristiana nel mondo contemporaneo

Riprendendo i temi centrali delle encicliche papali “Laudato si’” e “Fratelli tutti”, Leone XIV ha messo in luce quanto sia attuale questo messaggio nell’attuale scenario globale segnato da conflitti armati e crisi ambientale. Durante l’omelia, egli si è soffermato su un passo evangelico significativo: quello riguardante Gesù che calma la tempesta sul mare.

Questo episodio biblico viene interpretato come simbolo di speranza; secondo il Papa, anche nei momenti più bui c’è sempre spazio per credere nella possibilità di cambiamento attraverso Cristo: “Egli ancora calma la tempesta”. Questa visione offre conforto ai fedeli nel cuore dell’anno giubilare.

Opporsi alle forze distruttive

Papa Leone XIV non si è limitato a descrivere le sfide ma ha anche esortato i presenti ad agire contro le forze distruttrici del mondo moderno. Ha ricordando che “la voce del Signore” rappresenta forza e potenza ed invita ciascuno ad assumersi responsabilità profetiche nella società odierna.

L’indissolubile legame tra Creatore e creature deve spingere i cristiani verso azioni concrete affinché ciò che oggi appare ingiusto possa essere trasformabile in giustizia sociale attraverso sforzi collettivi mirati al bene comune.

Uno sguardo contemplativo verso il futuro

Infine, Papa Leone XIV ha invitando tutti a coltivare uno sguardo contemplativo nei confronti delle cose create; solo così sarà possibile uscire dalla crisi ecologica attuale provocata dall’allontanamento dalle relazioni fondamentali con Dio stesso oltre alle altre creature umane ed ambientali.

Riferendosi al Borgo Laudato Si’, egli lo descrive come un laboratorio ideale dove vivere armoniosamente con ciò che ci circonda può portare guarigione personale ma anche collettiva.

Le parole finali sono state dedicate all’Eucaristia quale elevazione suprema del creato; qui Dio raggiunge gli uomini attraverso elementi materiali semplici ma profondamente significativi nella loro essenza spirituale.