Nella Giornata internazionale contro la droga, Papa Leone XIV ha incontrato giovani e adulti impegnati in percorsi di recupero nel Cortile di San Damaso, all’interno del Palazzo Apostolico. Durante l’incontro, il Pontefice ha denunciato le ingiustizie legate al narcotraffico e alle dipendenze, sottolineando l’importanza della solidarietà e dell’impegno collettivo nella lotta contro queste problematiche.
La denuncia del Papa sulle vittime del narcotraffico
Papa Leone XIV ha aperto il suo intervento con una forte critica ai sistemi che sfruttano le paure della società per giustificare azioni punitive nei confronti dei più vulnerabili. “È più facile combattere le vittime che l’immenso business criminale”, ha affermato il Pontefice, evidenziando come spesso si faccia guerra ai poveri riempiendo le carceri di persone che rappresentano solo un anello debole in una catena più complessa. Ha messo in luce come chi controlla questo mercato riesca a mantenere potere e impunità.
Il Papa si è rivolto direttamente ai presenti: giovani e adulti provenienti da contesti difficili ma determinati a cambiare vita. Ha espresso la sua solidarietà verso coloro che affrontano quotidianamente le sfide legate alla dipendenza da sostanze stupefacenti o altre forme di dipendenza come l’alcool o il gioco d’azzardo. “Il nostro combattimento è contro chi fa delle droghe un business”, ha ribadito Leone XIV, richiamando gli Stati alla responsabilità di smantellare organizzazioni criminali radicate nel territorio.
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Un appello alla cultura dell’incontro
Durante il suo discorso, Papa Leone XIV ha esortato a promuovere una cultura dell’incontro come via per raggiungere una vera sicurezza sociale. Ha sottolineato l’importanza della redistribuzione delle ricchezze accumulate ingiustamente per favorire la riconciliazione tra individui e comunità. Il Pontefice ha delineato un’agenda concreta: dalla lotta al narcotraffico all’impegno educativo nelle aree svantaggiate fino alla difesa dei diritti delle comunità indigene e dei migranti.
Leone XIV non si è limitato a esprimere preoccupazione; piuttosto ha invitato tutti ad agire insieme per affrontare queste sfide sociali. Ha citato anche Francesco nell’Evangelii gaudium riguardo all’importanza delle città inclusive dove ogni persona possa sentirsi parte integrante della società senza essere emarginata.
Riflessioni sulla libertà e sulla speranza
Rivolgendosi nuovamente ai giovani presenti, Papa Leone XIV li ha incoraggiati a vedere se stessi non solo come spettatori ma protagonisti attivi del cambiamento necessario nella società odierna. Ha fatto riferimento alle parole del suo predecessore Francesco quando entrava nelle carceri ponendosi domande profonde sul destino degli altri: “Perché loro e non io?”. Questa riflessione serve a ricordare che tutti possono trovarsi in situazioni difficili ed è fondamentale lavorare insieme verso la libertà.
Il Pontefice ha descritto le dipendenze come prigioni invisibili dalle quali molti stanno cercando di liberarsi con coraggio ogni giorno. Citando Sant’Agostino, Leone XIV si è soffermato sull’anelito umano verso pace e gioia autentica, mettendo in guardia dai falsi rimedi che possono portare solo ulteriore sofferenza.
L’importanza della collaborazione nella lotta alle dipendenze
A introdurre questo importante incontro c’è stato Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio italiano, il quale ha illustrato i modelli italiani attivi nel campo della prevenzione dalle dipendenze attraverso programmi mirati al recupero sociale ed educativo degli individui colpiti da tali problematiche.
Papa Leone XIV conclude ricordando quanto sia essenziale collaborare per superare le ingiustizie sociali: “Il male si vince insieme”, ripete spesso durante i suoi discorsi pubblici; questa frase risuona forte anche oggi mentre invita i presenti ad unirsi nello sforzo comune per costruire un futuro migliore basato su dignità umana condivisa.