Riapertura dei contributi per le comunità energetiche rinnovabili: ecco cosa cambia

Dal 21 luglio al 30 novembre 2025, il bonus CER 40% per comunità energetiche rinnovabili e autoconsumo riapre i termini, ampliando i beneficiari e aggiornando le tempistiche per incentivare gli investimenti sostenibili.
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Dal 21 luglio al 30 novembre 2025, le comunità energetiche rinnovabili e i gruppi di autoconsumo possono nuovamente richiedere il bonus CER 40%. Questa iniziativa, parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , mira a promuovere la realizzazione di impianti alimentati da fonti energetiche sostenibili. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha introdotto nuove regole che ampliano la platea dei beneficiari e aggiornano le tempistiche per l’accesso ai contributi.

Le novità del bonus CER 40%

Il Ministero dell’Ambiente ha approvato un decreto che modifica il funzionamento del bonus CER 40%, riaprendo i termini per presentare le domande. Questa misura è fondamentale per incentivare lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia, rendendo più accessibili i finanziamenti a chi desidera investire in impianti green. Le nuove regole si concentrano su due aspetti principali: chi può beneficiare del bonus e quali sono le scadenze da rispettare.

La riapertura degli sportelli offre una nuova chance a molte realtà locali interessate alla transizione ecologica. Grazie al PNRR, l’Italia sta cercando di ridurre la propria dipendenza dalle fonti fossili, puntando su soluzioni sostenibili che possano garantire un futuro più verde. Con queste modifiche normative, il governo intende stimolare ulteriormente gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili.

La rinnovata platea di beneficiari

Le modifiche apportate alle regole operative stabiliscono chiaramente quali impianti possono accedere ai contributi previsti dal bonus CER 40%. Possono fare richiesta gli impianti situati nei comuni con una popolazione compresa tra i 5.000 e i 50.000 abitanti, ma solo se soddisfano alcune condizioni specifiche.

In particolare, è necessario che la richiesta per ottenere il bonus sia stata presentata dopo il 16 maggio 2025; inoltre, l’inizio dei lavori deve avvenire tra questa data e quella della riapertura degli sportelli fissata al 21 luglio dello stesso anno. Questi termini non sono casuali: rappresentano momenti cruciali nella gestione delle configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile . L’intento è quello di garantire che solo progetti recenti possano beneficiare degli incentivi statali.

Questa scelta mira anche a favorire lo sviluppo locale attraverso progetti concreti ed efficientemente gestiti nelle aree urbane medio-piccole italiane.

Le tempistiche aggiornate

Oltre alla revisione della platea dei beneficiari, ci sono importanti cambiamenti riguardo alle tempistiche necessarie per completare i lavori relativi agli impianti ammessi agli incentivi. Secondo le nuove norme vigenti dal decreto ministeriale recente, tutti gli interventi devono essere conclusisi entro il termine ultimo del 30 giugno 2026.

In aggiunta a questo vincolo temporale generale, si stabilisce anche che tutte le infrastrutture coinvolte negli intervento devono entrare in esercizio entro ventiquattro mesi dalla fine dei lavori stessi; ciò significa che non dovranno passare più di due anni prima che gli impegnatisti inizino ad operare effettivamente sul campo utilizzando energia pulita prodotta localmente. In ogni caso finale c’è un ulteriore limite temporale fissato al 31 dicembre 2027, oltre il quale nessun progetto potrà essere considerato valido ai fini dell’accesso ai fondoni previsti dal programma nazionale.

Queste misure intendono rendere più snella ed efficace l’attuazione degli obiettivi ambientali prefissati dall’Unione Europea nel contesto della transizione ecologica italiana.