Riccardo Battaglia, un docente di musica di 52 anni, si trova attualmente in Iran con la moglie e le loro due figlie, rispettivamente di 20 mesi e 20 giorni. A causa del conflitto scoppiato nel Paese, la famiglia non è ancora riuscita a lasciare il territorio iraniano. Tuttavia, dopo giorni di ansia e preoccupazione, sembra che ci siano segnali positivi per il loro trasferimento a Dubai.
La situazione della famiglia a Shiraz
La famiglia Battaglia vive nella città di Shiraz, situata nel sud-ovest dell’Iran. Recentemente hanno dovuto affrontare momenti difficili: «Di notte sentivano le bombe e sono scappati in campagna», racconta Tina, madre di Riccardo. La comunicazione tra i familiari è stata limitata; infatti Tina ha ricevuto solo due email dal figlio tramite l’account di un amico iraniano che ha avuto accesso a internet. Questo rende evidente quanto sia complicata la situazione per gli stranieri nel Paese.
Riccardo è ben noto a Vicenza per aver insegnato sarod presso il conservatorio locale prima del suo trasferimento in Iran. La sua vita familiare si è intrecciata con quella della moglie iraniana; insieme hanno costruito una vita nella cultura musicale persiana mentre mantenendo legami forti con l’Italia.
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Attualmente, solo Riccardo e la moglie possiedono passaporti validi; purtroppo la figlia più piccola non ne ha uno. Questo rappresenta un ulteriore ostacolo al loro piano d’uscita dal Paese: secondo le informazioni ricevute dalle autorità italiane, devono raggiungere un porto vicino Shiraz dove potranno imbarcarsi su un traghetto diretto verso Dubai attraverso lo stretto di Hormuz.
Le difficoltà burocratiche nell’ottenere i documenti
La burocrazia sta complicando ulteriormente i piani della famiglia Battaglia. Per ottenere i documenti necessari alla partenza da Teheran – dove Riccardo si era recato seguendo le indicazioni dell’ambasciata – ci sono stati notevoli ritardi dovuti alla mancanza d’accesso a internet necessario per completare alcune pratiche burocratiche fondamentali.
«Il visto non può farlo lui perché serve internet», spiega Tina al telefono dalla sua casa a Forlì. Anche l’altro figlio della donna ha tentato dall’Italia senza successo di aiutare nella procedura via email o telefonicamente. Nonostante queste difficoltà tecniche ed amministrative che rendono tutto più complesso durante una crisi come quella attuale in Iran, ieri sera c’è stata una svolta positiva: sembra che oggi arriverà finalmente il visto necessario affinché tutta la famiglia possa lasciare il Paese.
In base ai messaggi audio inviati da Riccardo ai familiari negli ultimi giorni, ora rimane solo da attendere domenica 28 giugno quando partirà l’unico traghetto disponibile verso Dubai; successivamente viaggeranno via aerea per tornare in Italia.
Un barlume di speranza
Le notizie recenti portano con sé una certa dose d’ottimismo rispetto alla situazione generale nel Paese: «Mia nuora mi ha detto che la situazione è migliorata da quando c’è la tregua», afferma Tina riguardo alle condizioni attuali vissute dalla nuora e dai nipotini in Iran. L’attesa dei documenti diventa quindi cruciale affinché possano fuggire rapidamente dalla zona colpita dal conflitto armato.
Con ogni giorno che passa cresce l’urgenza ma anche la speranza per questa giovane famiglia italiana bloccata all’estero; tutti desiderano ardentemente poter riunirsi presto al resto dei propri cari in Italia dopo questo lungo periodo difficile trascorso lontani dalla sicurezza delle proprie case.