Riforma del bonus mamme 2025: nuove misure e benefici per le lavoratrici italiane

Il Decreto Legge 95/2025 riforma il bonus mamme, introducendo un contributo di 480 euro per madri con due figli e decontribuzioni per chi ha tre o più figli, ampliando le beneficiarie.
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Il Decreto Legge 95/2025 ha introdotto significative modifiche al bonus mamme, riformulando le disposizioni già presenti nella Legge di Bilancio 2024 e nella manovra del 2025. Questa nuova versione amplia la platea delle beneficiarie e sostituisce la precedente decontribuzione con un contributo economico diretto per molte lavoratrici. Nel corso del 2025, il Governo prevede un bonus di 480 euro per le madri con almeno due figli, versato in un’unica soluzione a dicembre. Questo importo non è soggetto a tassazione, non influisce sull’ISEE e spetta a chi ha un reddito annuo fino a 40.000 euro.

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A chi spetta il bonus mamme nel 2025

Le beneficiarie del nuovo bonus mamme sono suddivise in due categorie principali:

  1. Lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato con almeno tre figli: Queste madri riceveranno una decontribuzione totale fino a un massimo di 3.000 euro all’anno, valida fino al compimento dei diciotto anni del figlio più giovane. Non ci sono limiti di reddito per accedere a questo beneficio; tuttavia, i rapporti di lavoro domestico non sono inclusi nel programma. Questa misura rimarrà in vigore dal 2024 al 2026 come stabilito dalla Legge di Bilancio n°213/2023.

  2. Lavoratrici con almeno due figli : Per queste donne è previsto un contributo una tantum pari a 480 euro esentasse, che sarà erogato solo se il reddito annuale non supera i 40.000 euro e fino ai dieci anni d’età del figlio minore o diciotto anni . Anche in questo caso, i rapporti di lavoro domestico sono esclusi dall’accesso al beneficio.

Queste nuove disposizioni mirano ad offrire maggiore supporto alle madri lavoratrici italiane attraverso forme dirette di sostegno economico.

Cosa cambia nel sistema nel 2026

Con l’arrivo dell’anno successivo si prevede una maggiore articolazione delle misure legate al bonus mamme. Nel corso del 2026 la maggior parte delle lavoratrici passerà alla decontribuzione totale al cento percento; tuttavia ci saranno differenze significative tra le varie categorie:

  • Dipendenti a tempo indeterminato: Le madri che hanno tre o più figli continueranno ad avere diritto alla decontribuzione totale senza limiti sul reddito.

  • Dipendenti a termine e autonome: Per coloro che hanno tre o più figli è previsto un contributo annuale di 480 euro ma solo se il reddito resta sotto la soglia dei 40.000 euro.

  • Tutte le lavoratrici che hanno due figli beneficeranno della decontribuzione totale sempre se rispettano il limite reddituale fissato.

Questa transizione verso sistemi diversi riflette l’intento governativo di adattare gli aiuti alle diverse situazioni familiari ed occupazionali delle donne italiane.

Uniformità delle regole dal 2027

A partire dal gennaio del prossimo anno fiscale, ovvero dal 2017, tutte le misure relative al bonus mamme seguiranno una disciplina uniforme per ogni categoria professionale:

  • La decontribuzione sarà garantita totalmente sia per chi ha due bambini sia per chi ne ha tre .

  • Il limite massimo reddituale rimarrà fissato sui 40.000 euro annui.

  • Saranno incluse tutte le tipologie contrattuali comprese quelle degli autonomi forfettari mentre resterà esclusa qualsiasi forma legata all’impiego domestico.

La riforma introduce così uno schema più inclusivo ed evolutivo rispetto agli interventi precedenti sul tema della genitorialità femminile in Italia, cercando risposte concrete alle esigenze quotidiane delle famiglie con bambini piccoli.