Roberto Baggio, ex calciatore di fama mondiale, è stato ospite del podcast “Passa dal Basement” condotto da Gianluca Gazzoli. Durante l’intervista, ha condiviso aneddoti sulla sua carriera sportiva e sulla vita privata, inclusi momenti difficili come una rapina subita un anno fa. Inoltre, ha parlato dell’emergente tennista Jannik Sinner, definendolo una leggenda.
La rapina in casa: un’esperienza traumatica
Baggio ha rivissuto il drammatico episodio della rapina avvenuta nella sua abitazione. Ha descritto come i malviventi fossero a conoscenza della sua identità e abbiano agito con estrema violenza. “Hanno messo la pistola in bocca a mio figlio”, ha raccontato visibilmente scosso. L’ex calciatore ha spiegato che i ladri hanno minacciato lui e la sua famiglia per ottenere informazioni su una cassaforte che non esisteva.
L’episodio è durato circa quarantacinque minuti durante i quali Baggio e i suoi familiari sono stati costretti a rimanere a terra mentre gli intrusi rovistavano nell’abitazione. Nonostante il terrore vissuto in quel momento, Baggio ha affermato di non aver avuto paura inizialmente perché non aveva sentito l’arrivo dei ladri fino al loro incontro ravvicinato.
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La rabbia e le conseguenze psicologiche dell’accaduto sono state difficili da gestire per l’ex calciatore: “Capisco chi cerca giustizia da solo”, ha dichiarato. La violenza subita rimane un ricordo indelebile nella mente di Baggio che continua a riflettere su quell’esperienza traumatica.
Riflessioni sulla carriera calcistica
Durante il podcast, Roberto Baggio si è anche soffermato sulla propria carriera nel calcio professionistico. Ha espresso il desiderio di essere stato allenato da tecnici come Josep Guardiola o Simone Inzaghi per il loro stile di gioco attraente ed efficace.
Da quando si è ritirato dal calcio giocato, la vita quotidiana dell’ex attaccante è cambiata notevolmente: “Non mi alleno più regolarmente”, ha spiegato riferendosi ai problemi fisici accumulati nel corso degli anni. Tuttavia trova soddisfazione nelle attività quotidiane legate alla cura del suo giardino immerso nella natura collinare dove vive.
Baggio riconosce quanto sia difficile accettare di non poter più scendere in campo: “Il campo mi manca molto”. Riguardarsi nei filmati delle sue partite passate provoca nostalgia; tuttavia ammette di non avere rimpianti significativi riguardo alla sua carriera ad eccezione del rigore sbagliato nella finale contro il Brasile nel 1994.
L’incontro con Jannik Sinner
Un altro tema affrontato nell’intervista riguarda Jannik Sinner, giovane promessa del tennis italiano che sta conquistando palcoscenici internazionali sempre più importanti. Baggio ricorda con piacere il primo incontro avvenuto casualmente dopo una videochiamata tra lui e l’allenatore del tennista durante un periodo difficile per Sinner.
L’ex calciatore descrive questo incontro come sorprendente; infatti si sono incrociati mentre Sinner era accompagnato dai genitori dopo aver incontrato Papa Francesco a Roma. Questo evento lo colpì profondamente tanto da spingerlo ad elogiare pubblicamente le qualità umane e sportive del giovane atleta attraverso i social media.
Baggio considera Sinner un esempio positivo per le nuove generazioni: “Il mondo ha bisogno di uomini come lui”, afferma convinto riguardo all’importanza della figura pubblica dello sportivo nel trasmettere valori positivi ai giovani atleti emergenti italiani.