Una donna ha chiamato il numero di emergenza 112 in cerca di aiuto, riuscendo a pronunciare solo una frase disperata: «Aiutatemi, mi ammazza». Questo gesto coraggioso ha portato alla scoperta di una situazione drammatica che si protraeva da mesi. Gli agenti della polizia sono intervenuti rapidamente e hanno avviato le ricerche per rintracciare la vittima e il suo aggressore.
La richiesta d’aiuto
La telefonata è stata ricevuta dalla polizia del distretto Fidene Serpentara, che ha immediatamente iniziato a tracciare il numero. In pochi minuti gli agenti sono riusciti a localizzare l’appartamento della donna in via Comunanza, nel quartiere Colle Salario. Giunti sul posto, gli agenti hanno interpellato un uomo presente nell’abitazione. Quest’ultimo ha tentato di minimizzare la situazione dicendo che non c’erano emergenze e che non era stato lui a chiamare i soccorsi.
Nonostante le resistenze iniziali dell’uomo, gli agenti sono riusciti ad entrare nell’appartamento e a trovare un momento privato con la donna. Qui è emerso un quadro allarmante: la vittima ha raccontato delle aggressioni fisiche e verbali subite dal compagno negli ultimi mesi. Ha spiegato come fosse riuscita a contattare i soccorsi durante un attimo di distrazione dell’aggressore ma avesse poi temuto ripercussioni se fosse stata vista dai poliziotti.
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La testimonianza della vittima
La donna ha descritto una serie continua di abusi da parte del compagno con cui viveva da circa un anno. Ha rivelato agli agenti che aveva già denunciato episodi simili in passato ma ogni volta era tornata indietro per paura delle conseguenze o perché credeva che le cose potessero migliorare. Durante l’intervista con la polizia, è emersa anche la preoccupazione dei vicini riguardo alla sua sicurezza; molti avevano assistito all’escalation della violenza senza sapere come intervenire.
Il racconto dettagliatissimo fornito dalla vittima ha convinto gli investigatori ad attivare immediatamente il Codice Rosa, protocollo dedicato alla protezione delle donne vittime di violenza domestica.
L’arresto dell’aggressore
Dopo aver raccolto sufficienti prove sulla situazione abusiva nella quale versava la donna, gli agenti hanno proceduto all’arresto del compagno violento. Si tratta di un uomo nigeriano di 45 anni accusato formalmente di aggressione e violenza domestica. L’arresto è avvenuto senza incidenti ed è stato effettuato nel rispetto delle procedure previste per tali situazioni critiche.
L’uomo è stato trasferito presso il carcere Regina Coeli dove rimarrà in attesa del processo mentre per la donna sono state attivate tutte le misure necessarie al suo supporto psicologico e legale attraverso il Codice Rosa. Questa vicenda mette in luce non solo l’importanza della denuncia ma anche l’efficacia degli interventi tempestivi da parte delle forze dell’ordine nel contrasto alla violenza domestica.