Un docente di tedesco in un istituto superiore della provincia di Napoli è stato sospeso a causa di un controverso post su Facebook. Nel messaggio, il professore Stefano Addeo ha augurato alla figlia del premier Giorgia Meloni una sorte simile a quella di Martina Carbonaro, una giovane vittima di femminicidio. La decisione è stata presa dall’Ufficio scolastico regionale per la Campania e ha suscitato grande attenzione mediatica.
La sospensione cautelare
Il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Campania ha emesso un provvedimento di sospensione cautelare nei confronti del professor Addeo. Questa misura si è resa necessaria per “garantire e tutelare la serenità della comunità scolastica”. La sospensione rimarrà in vigore fino al termine del procedimento disciplinare previsto dalla normativa vigente. Questo tipo di intervento da parte delle autorità scolastiche non è raro quando si verificano situazioni che possono compromettere l’ambiente educativo e il benessere degli studenti.
La scelta della sospensione riflette anche l’importanza attribuita alla responsabilità dei docenti nel mantenere un clima rispettoso all’interno delle scuole. Le parole utilizzate dal professore hanno sollevato preoccupazioni non solo tra i genitori degli studenti ma anche tra i colleghi e le autorità locali, che hanno ritenuto necessario intervenire tempestivamente.
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Tentativo di suicidio e ricovero
In seguito alla diffusione della notizia riguardante il suo post, Stefano Addeo ha tentato il suicidio ed è stato ricoverato in codice rosso presso l’ospedale di Nola. L’uomo aveva contattato la dirigente scolastica dell’istituto dove insegna, informandola dell’intenzione di chiamare i carabinieri prima che questi ultimi intervenissero nel suo appartamento a Marigliano.
Le circostanze attorno al tentativo sono state descritte come gravi dai media locali, evidenziando lo stato emotivo instabile del docente dopo le polemiche scatenate dal suo comportamento sui social media. Il ricovero d’urgenza ha messo in luce non solo le conseguenze personali per Addeo ma anche l’impatto sociale delle sue azioni sul contesto educativo.
Le scuse pubbliche del docente
Dopo aver ricevuto ampie critiche per il contenuto offensivo del suo post, Addeo ha cercato in vari modi di giustificarsi pubblicamente. In una lettera aperta pubblicata sul quotidiano ‘Roma’, si è scusato con Giorgia Meloni esprimendo il desiderio di incontrarla “guardandola negli occhi” per rinnovare le sue scuse. Ha definito quanto scritto nel post come “inaccettabile” e si è dichiarato pronto ad assumersi ogni responsabilità morale legata alle sue affermazioni.
Nel corso delle interviste ai media locali, incluso Tgr Campania, Addeo ha spiegato che aveva cercato supporto persino dall’intelligenza artificiale nella composizione del messaggio controverso: “È stato un grave errore avere detto cose così nei riguardi di una bambina”, ha dichiarato con tono rassegnato. Nonostante i suoi tentativi apparenti d’ammenda, molti ritengono che tali giustificazioni siano insufficienti rispetto alla gravità dell’accaduto.
La vicenda continua a generare dibattito sull’etica professionale dei docenti e sulla loro influenza sugli studenti all’interno delle scuole italiane.