Teatro Goldoni: “Changes” di Maja Zade incanta il pubblico con un mix di ironia e dramma

“Changes”, l’ultima opera di Thomas Ostermeier, esplora con ironia le dinamiche di una coppia sposata da vent’anni, alternando momenti comici a riflessioni profonde sulla vita quotidiana e le relazioni.
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  • “Changes”, l’ultima produzione firmata da Thomas Ostermeier, ha catturato l’attenzione del pubblico al Teatro Goldoni durante la Biennale. Questo spettacolo, che esplora le dinamiche di una coppia sposata da vent’anni, offre uno sguardo profondo e ironico sui cambiamenti della vita quotidiana. Attraverso una serie di ruoli interpretati dai protagonisti Nina e Mark, il lavoro si snoda tra momenti comici e riflessioni più serie. *

La trama: una giornata nella vita di Nina e Mark

  • La storia ruota attorno a Nina e Mark, due coniugi che affrontano una giornata particolarmente impegnativa. Il titolo “Changes” allude non solo ai cambiamenti esterni della loro vita ma anche a quelli interni, rappresentati dai vari travestimenti che i due attori indossano sul palco. Inizialmente assistiamo a un quadro familiare apparentemente sereno: colazione insieme tra caffè e toast è accompagnata da gentilezze superficiali. Tuttavia, man mano che la giornata prosegue, emergono tensioni nascoste. *

Nina è un deputato impegnato in politica; lotta per mantenere aperto un centro antiviolenza minacciato dalla speculazione edilizia. La sua determinazione viene messa alla prova quando deve affrontare tentativi di ricatto legati al marito Mark. Quest’ultimo è un ex professionista in crisi dopo un esaurimento nervoso; cerca ora di reinventarsi come insegnante elementare mentre combatte contro la tentazione dell’alcolismo.

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  • Il palcoscenico diventa così uno spazio dove si intrecciano le vite dei protagonisti con quelle dei personaggi secondari interpretati dagli stessi attori: studenti, colleghi problematici o figure familiari come il padre di Nina. Questi continui cambiamenti non sono solo fisici ma anche emotivi; ogni ruolo porta con sé nuove sfide ed emozioni. *

L’approccio registico: ironia e metateatro

  • La regia di Ostermeier gioca su diversi livelli narrativi utilizzando l’ironia per alleggerire temi pesanti come la crisi personale o le difficoltà relazionali. Lo spettacolo mantiene un ritmo vivace grazie ai numerosi travestimenti veloci degli attori – ben 21 ruoli diversi – creando situazioni comiche talvolta surreali ma sempre incisive nel loro messaggio. *

  • L’ambientazione scenica curata da Magda Willi utilizza pochi oggetti per rappresentare una casa borghese tipica; questo minimalismo permette agli attori di brillare senza distrazioni visive superflue. I costumi preparati da Nehle Balkhausen sono funzionali alla narrazione permettendo rapidi cambi d’abito che enfatizzano il gioco teatrale stesso. *

  • Inoltre, i dialoghi scritti da Maja Zade presentano crepe nella normalità quotidiana dei personaggi; queste crepe diventano spunti per riflessioni più profonde sulla società contemporanea e sulle aspettative personali all’interno delle relazioni affettive. *

Performance degli attori: bravura ed empatia

  • Anna Schudt nei panni di Nina e Jorg Hartmann in quelli di Mark offrono performance memorabili caratterizzate dalla capacità d’interagire col pubblico in modo diretto ed empatico. Le loro interpretazioni oscillano tra momenti intensamente drammatici a situazioni comiche che strappano risate sincere agli spettatori presenti in sala. *

  • Particolarmente apprezzabile è l’approccio ludico adottato dagli attori nel gestire i dialoghi; Hartmann riesce ad instaurare conversazioni divertenti anche riguardo ai sottotitoli italiani proiettati sullo schermo sopra il palco – elemento che aggiunge ulteriore spessore al metateatro presente nello spettacolo stesso. *

  • Il risultato finale è uno show applaudito calorosamente dal pubblico del Teatro Goldoni grazie alla combinazione sapiente tra comicità leggera ed elementi drammatici profondamente radicati nella realtà contemporanea delle relazioni umane. *