Willem Dafoe debutta come direttore del Settore Teatro della Biennale di Venezia

Willem Dafoe inizia il suo mandato come direttore del Settore Teatro della Biennale di Venezia, presentando un programma che esplora il legame tra corpo e poesia nella performance contemporanea.
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Willem Dafoe, noto attore e performer, ha ufficialmente iniziato il suo incarico come direttore del Settore Teatro della Biennale di Venezia. La manifestazione, che si svolgerà dal 31 maggio al 15 giugno, porta il titolo “Theatre is Body – Body is Poetry”, sottolineando l’importanza del corpo nel teatro contemporaneo.

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Il valore poetico del teatro

Nel presentare il suo progetto per la Biennale, Dafoe ha messo in evidenza la sua visione sul ruolo centrale del corpo nella performance teatrale. Secondo lui, il teatro non è semplicemente un mezzo per mettere in scena testi letterari; piuttosto, condivide una connessione profonda con la poesia. “Il teatro formula domande”, ha dichiarato a iO Donna. “La letteratura cerca risposte”. Questa distinzione riflette un approccio che pone l’accento sull’esperienza sensoriale e fisica dello spettatore.

Dafoe ha espresso entusiasmo per questa nuova opportunità di condividere la sua passione artistica in un periodo caratterizzato da esperienze sempre più virtuali. Ha affermato che questo ruolo gli consente di creare un programma ricco e variegato che riflette le sue esperienze personali nel mondo dello spettacolo.

Una selezione curata e personale

L’attore ha chiarito che non intende seguire le tendenze o ciò che è attualmente popolare nel panorama teatrale. “Non ho fatto shopping” per trovare opere alla moda; piuttosto, ha cercato una selezione autentica e significativa basata sulle sue interazioni professionali passate. Tra gli artisti presenti nel cartellone figurano nomi noti come Romeo Castellucci e Richard Foreman, oltre a talenti emergenti come Davide Iodice.

Dafoe si è detto particolarmente colpito dal lavoro recente di Iodice su “Pinocchio”, definendolo emozionante ed evocativo. Altri artisti inclusi nella programmazione sono Gardi Hutter con le sue performance clownesche e l’Istanbul Historical Turkish Music Ensemble.

Performance speciali durante la Biennale

I fan dell’attore possono anche aspettarsi di vederlo sul palco durante due eventi speciali programmati per il 6 e 7 giugno alle Tese dei Soppalchi all’Arsenale: “No Title “, dedicato al compianto Richard Foreman. Questo omaggio prevede una lettura collettiva di testi scritti da Foreman su cartoline storiche conservate in una scatola metallica.

Insieme a Dafoe ci sarà Simonetta Solder, attrice versatile nota sia per i suoi ruoli teatrali sia per apparizioni televisive italiane significative. La traduzione dei testi sarà affidata a Matilde Vigna, già vincitrice di premi Ubu importanti nel panorama teatrale italiano.

Gli spettacoli imperdibili della manifestazione

Tra gli eventi principali della Biennale Teatro spicca “I mangiatori di patate”, opera site-specific realizzata da Romeo Castellucci in prima assoluta all’Isola del Lazzaretto Vecchio. Un altro titolo significativo è “Changes” scritto da Maja Zade sotto la direzione di Thomas Ostermeier; questa commedia affronta temi complessi legati ai cambiamenti sociali ed esistenziali.

Inoltre verrà celebrato un anniversario importante: Luca Ronconi aveva diretto una memorabile edizione della Biennale Teatro nel 1975 intitolata “Utopia”. Per onorare questo evento storico sarà organizzata una giornata dedicata agli studi su Ronconi con partecipazioni straordinarie tra cui Eugenio Barba dell’Odin Teatret.

Nuove voci emergenti sulla scena

La programmazione include anche opere innovative come “Mountains”, creazione della coreografa greca Evangelia Rantou con Garage21; qui si esplorano temi legati all’identità personale attraverso movimenti corporeo-espressivi profondamente radicati nell’esperienza individuale degli interpreti.

Altre produzioni degne d’attenzione comprendono “Oedipus monologue” dell’artista afro-belga Princess Bangura e “Call me Paris” firmato dalla regista tedesca Yana Eva Thönnes. Queste scelte evidenziano l’impegno verso nuove forme artistiche capaci d’interrogare questioni contemporanee attraverso linguaggi diversificati.

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