Meta userà post, foto e commenti pubblici per addestrare la sua IA. Il Garante chiarisce come opporsi entro il 21 maggio, anche per chi non ha un profilo.
Dal 22 maggio 2025, chi usa Facebook o Instagram potrebbe vedere i propri contenuti pubblici utilizzati da Meta per addestrare l’intelligenza artificiale. A ricordarlo è il Garante per la protezione dei dati personali, che ha pubblicato un avviso per spiegare come opporsi a questo trattamento. Il diritto riguarda anche chi non ha un profilo attivo, ma è presente sulle piattaforme perché taggato o citato da altri utenti.
Meta vuole usare post, foto e commenti per addestrare l’IA
Con una modifica alle condizioni di servizio, Meta ha annunciato che inizierà a raccogliere dati pubblici provenienti da Facebook e Instagram per alimentare strumenti come Meta AI o i modelli linguistici Llama. Rientrano nella raccolta post, commenti, didascalie, immagini visibili a tutti e anche le interazioni con chatbot e assistenti presenti nei servizi collegati, come WhatsApp o Messenger.
Leggi anche:
Il trattamento si baserà sul principio del legittimo interesse, una delle basi giuridiche previste dal regolamento europeo sulla privacy (Gdpr), e riguarderà soltanto gli utenti maggiorenni. Ma chi non vuole che i propri dati siano usati per questi scopi può opporsi. Serve compilare un modulo messo a disposizione direttamente da Meta. Il Garante specifica che la richiesta va inviata entro il 21 maggio per impedire l’uso dei dati già pubblicati. Se si interviene più tardi, la limitazione varrà solo per i contenuti futuri.

Chi non compila il modulo darà via libera all’utilizzo di tutti i contenuti pubblici disponibili, compresi testi, immagini e video. Non sono coinvolti i messaggi privati o i post condivisi solo con amici stretti, ma qualunque dato visibile pubblicamente potrà essere usato per addestrare sistemi automatici.
Il diritto di opposizione non riguarda solo gli iscritti. Anche chi non ha un account Meta ma compare in contenuti pubblici (per esempio in una foto, in un commento o in un tag) può chiedere che i propri dati vengano esclusi. Meta ha previsto un modulo specifico anche per i non utenti.
Il Garante invita a valutare attentamente le implicazioni, soprattutto per chi ha pubblicato molto nel tempo e non vuole che queste informazioni entrino a far parte del materiale su cui si addestrano chatbot o algoritmi conversazionali. Il consiglio è di agire per tempo, prima che il processo venga avviato.
I contenuti con minorenni e le verifiche a livello europeo
Meta ha dichiarato che escluderà in automatico i dati pubblicati da minorenni, ma il Garante solleva una questione rilevante: se un adulto pubblica una foto o un commento che riguarda un minorenne, quel contenuto potrebbe comunque finire nel materiale analizzato. Per questo motivo, il Garante raccomanda a chi esercita la responsabilità genitoriale di considerare la compilazione del modulo anche per conto dei figli, in particolare se appaiono spesso in contenuti condivisi da altri.
Il trattamento annunciato da Meta è al vaglio delle autorità per la privacy europee. I Garanti nazionali stanno verificando se la base giuridica indicata sia compatibile con l’uso previsto dei dati, se gli utenti siano stati informati in modo chiaro e se le nuove finalità siano coerenti con le condizioni di partenza.
Tra i punti ancora aperti c’è anche l’uso delle immagini di minori pubblicate da utenti adulti, su cui i Garanti hanno chiesto a Meta ulteriori chiarimenti.
Chi vuole evitare che i propri dati finiscano nei modelli di intelligenza artificiale ha a disposizione pochi giorni. Il modulo è online e può essere compilato anche da chi non ha un account. Basta cercare: “opposizione trattamento IA Meta”.