Il 1 maggio 2025, l’attenzione degli ambienti ecclesiastici è rivolta alla figura del prossimo Pontefice, in un momento di transizione dopo il pontificato di Papa Francesco. Molti auspicano un ritorno a una leadership più tradizionale e teologica, mentre altri sottolineano l’importanza della continuità con l’approccio pastorale del predecessore. In questo contesto, l’arcivescovo di Chieti, Bruno Forte, offre la sua visione su ciò che sarà necessario per guidare la Chiesa nei prossimi anni.
La ricerca di un nuovo Pontefice
Negli ambienti ecclesiali si avverte una certa attesa per il futuro della Chiesa cattolica. Dopo un periodo caratterizzato da innovazioni e aperture volute da Papa Francesco, alcuni membri della gerarchia ecclesiastica sperano in un successore che possa riportare stabilità e rigore dottrinale. Tuttavia, secondo Bruno Forte, non è solo la formazione teologica a determinare il profilo ideale del nuovo Pontefice. L’arcivescovo sottolinea come sia fondamentale avere collaboratori capaci che possano supportare il leader spirituale nella sua missione.
Forte afferma: “Certamente la guida della Chiesa esige anche chiarezza teologica; tuttavia questa può venire da bravi collaboratori.” Questa dichiarazione suggerisce che la responsabilità non ricade esclusivamente sul successore ma coinvolge anche tutta la comunità ecclesiale nel suo insieme.
Leggi anche:
Un’eredità complessa
L’eredità lasciata da Papa Francesco è considerata esigente piuttosto che complicata dall’arcivescovo Forte. Egli identifica tre compiti principali per chi verrà chiamato a succedere al pontefice argentino: promuovere un amore autentico in Cristo; rispondere alle diverse esperienze delle persone attraverso una pastorale inclusiva; e impegnarsi attivamente nella promozione della pace globale.
Forte evidenzia come Papa Francesco abbia saputo coniugare fedeltà alla verità con ascolto e dialogo verso gli altri. Questo approccio ha contribuito a creare legami forti tra il pontefice e i fedeli, come dimostrato dall’affetto mostrato durante i suoi funerali.
Il Conclave e le aspettative future
In vista del prossimo Conclave per eleggere il nuovo Pontefice, ci si chiede se sarà possibile permettersi tempi lunghi nelle deliberazioni. L’arcivescovo Forte lascia aperta questa possibilità dicendo: “Sarà il Signore a decidere quanto lungo dovrà essere…” Questa affermazione riflette una fiducia nella provvidenza divina riguardo al futuro della guida spirituale della Chiesa.
Un altro tema importante riguarda le riforme rimaste incompiute durante il pontificato di Bergoglio. Secondo Forte, l’intera eredità deve essere raccolta dal successore affinché possa essere portata avanti con eventuali integrazioni necessarie secondo le esigenze dei tempi futuri.
I candidati italiani al Conclave
Infine, parlando dei 19 cardinali italiani presenti nel Conclave imminente – molti dei quali conosciuti personalmente dall’arcivescovo – Forte li descrive come uomini devoti alla fede cristiana pronti a servire non solo la Chiesa ma anche l’intera umanità. Queste parole evidenziano non solo una dimensione spirituale ma anche sociale dell’impegno ecclesiale nell’attuale contesto globale.
La preparazione al futuro richiede quindi attenzione ai valori fondamentali trasmessi dai precedenti pontefici mentre si guarda avanti verso nuove sfide da affrontare insieme alla comunità mondiale.