Dal 5 maggio WhatsApp interromperà il supporto su una serie di smartphone troppo datati per reggere le nuove funzionalità dell’app: tra i modelli coinvolti ci sono iPhone e diversi dispositivi Android.
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Dal 5 maggio 2025 WhatsApp non girerà più su una lunga serie di telefoni. Non è la solita voce di corridoio, è scritto nero su bianco nella documentazione dell’app. Il motivo è semplice: quei dispositivi sono troppo vecchi. Non ricevono aggiornamenti, non reggono le nuove versioni, e a un certo punto l’app ha deciso di chiudere il rubinetto. I primi a finire fuori sono alcuni iPhone. Nello specifico, 5s, 6 e 6 Plus. Sono modelli che Apple ha messo da parte da anni. Non possono installare iOS 15.1, che è diventato il minimo sindacale per far girare WhatsApp nel 2025. Chi ha uno di questi modelli vedrà comparire un messaggio, poi l’app smetterà di funzionare. Stop. Finita lì.
Non si tratta di un bug, e nemmeno di un capriccio. Semplicemente, quei telefoni non ce la fanno più. Non sono compatibili con le nuove librerie di sicurezza, non possono gestire gli aggiornamenti automatici dell’app. Cosa fare? O si cambia telefono, oppure si resta senza chat. Non ci sono scorciatoie.
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Anche tra gli Android la situazione non è diversa. Ci sono modelli venduti tra il 2012 e il 2014 che ancora oggi girano, magari come secondo telefono, ma che da maggio resteranno a piedi. WhatsApp richiede almeno Android 6. Chi è fermo ad Android 5 o peggio, è tagliato fuori.
Qualche nome? Eccoli:
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Samsung Galaxy S3, Note II, Ace 3, S4 Mini
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Motorola Moto G (prima serie), Droid Razr HD, Moto E
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HTC One X, One X+, Desire 500 e 601
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LG Optimus G, Nexus 4, G2 Mini, L90
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Sony Xperia Z, SP, T, V
Sono telefoni che non ricevono più nulla da anni. Nessuna patch, nessun aggiornamento. Alcuni utenti esperti potrebbero cercare di installare ROM alternative, ma è roba da smanettoni. Per tutti gli altri, vale lo stesso discorso di prima: backup e cambio telefono.
Cosa succede esattamente il 5 maggio
Dal 5 maggio WhatsApp smette di aprirsi su quei modelli. Inizialmente potrebbe ancora funzionare qualche giorno, ma poi arriva il blocco definitivo. Niente più accesso, niente messaggi, niente backup. Il consiglio, se ci tieni alle chat, è di esportare tutto prima. Su Android si può usare Google Drive, su iPhone c’è iCloud. È roba da due minuti, ma va fatta prima che sia troppo tardi.
WhatsApp aggiorna spesso la lista dei dispositivi supportati. Ogni anno qualcuno resta fuori. Quest’anno è il turno di modelli che, va detto, hanno fatto il loro tempo. Dieci anni di vita in questo settore sono un’era geologica.