I borghi pugliesi attraggono i turisti: 1,6 milioni di italiani scelgono la tradizione locale

I borghi italiani, in particolare quelli pugliesi, attraggono 1,6 milioni di visitatori grazie alla loro cultura, gastronomia e bellezze naturali, contribuendo significativamente all’economia locale e al turismo rurale.
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Negli ultimi anni, i borghi italiani sono diventati una meta ambita per millennial e silver. Secondo un rapporto di Coldiretti Puglia, circa 1,6 milioni di italiani hanno visitato almeno una volta uno dei Borghi più belli d’Italia. Questi luoghi non solo offrono un’esperienza autentica legata alla cultura e alla tradizione gastronomica locale, ma rappresentano anche il 92% delle produzioni tipiche del Paese.

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La popolarità dei borghi in Puglia

La Puglia vanta ben 14 Borghi più belli d’Italia, tra cui Alberona, Bovino e Otranto. Questi centri storici attirano visitatori che cercano esperienze culinarie genuine in ristoranti locali, trattorie e mercati rionali. Le sagre di paese offrono l’opportunità di assaporare piatti tipici preparati con ingredienti freschi e locali. L’interesse per queste località è sostenuto da un profilo demografico specifico: la maggior parte dei turisti è laureata e appartiene a ceti medio-alti.

L’attrazione verso i borghi non si limita solo al turismo enogastronomico; molti visitatori sono spinti dalla voglia di esplorare la natura circostante e scoprire le eccellenze agricole della regione. Questo fenomeno ha portato a un incremento del turismo rurale che contribuisce significativamente all’economia locale.

Il valore economico dei piccoli comuni

I piccoli comuni pugliesi rivestono un’importanza cruciale dal punto di vista economico, storico e culturale. Con oltre 88 comuni con meno di cinquemila abitanti nella regione, questi luoghi custodiscono un patrimonio enogastronomico unico nel suo genere. Le aziende agricole locali svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione delle colture storiche e nella tutela del territorio contro il dissesto idrogeologico.

Antonio Baselice, presidente dell’associazione agrituristica Terranostra Puglia affiliata a Coldiretti, evidenzia come il cibo incida notevolmente sul successo turistico: “Il successo di una vacanza dipende dal cibo per il 35%”. I prodotti tipici pugliesi si integrano perfettamente con la bellezza paesaggistica dei centri storici.

Inoltre, valorizzare questi piccoli borghi può rappresentare una strategia efficace per contrastare lo spopolamento delle aree rurali italiane. Un turismo ben gestito potrebbe infatti rilanciare l’economia locale creando nuove opportunità lavorative.

Produzioni locali riconosciute

Nei borghi pugliesi si coltivano numerose specialità alimentari riconosciute dal Ministero dell’Agricoltura , tra cui carote giallo-viola da Tiggiano o pomodori da Morciano. Queste produzioni non solo arricchiscono l’offerta gastronomica della regione ma contribuiscono anche alla biodiversità agricola italiana.

Le produzioni DOP e IGP sono particolarmente rilevanti in questa area geografica; attualmente ci sono circa 60 prodotti certificati che rappresentano l’eccellenza culinaria della Puglia.

In aggiunta ai prodotti DOP/IGP, ci sono anche le bevande spiritose regionali che ampliano ulteriormente l’offerta gastronomica disponibile nei mercati locali ed eventi dedicati al food and wine tourism.

L’impatto economico del turismo enogastronomico

Secondo stime recenti dell’Osservatorio Ismea-Qualivita sul settore agroalimentare italiano, in Puglia vale circa 678 milioni di euro grazie ai prodotti DOP/IGP; questo valore è ulteriormente incrementato dai quasi quattrocento prodotti tradizionali riconosciuti dal MASAF presenti nelle piccole comunità rurali della regione.

La superficie agricola destinata all’agricoltura biologica raggiunge i 311mila ettari, rendendo la Puglia leader nazionale nel settore bio; Campagna Amica offre inoltre reti commerciali dirette tra agricoltori ed consumatori, facilitando così accessibilità ai prodotti freschi locali nei mercati contadini sparsi su tutto il territorio regionale.

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