Nuove misure per l’occupazione: bonus giovani e donne nel decreto Coesione del 2024

Il decreto Coesione del 2024 introduce bonus per giovani e donne svantaggiate, mirati a promuovere l’occupazione nelle regioni meridionali, affrontando le sfide occupazionali locali.
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Il decreto Coesione, approvato con il decreto legge 60 del 2024, introduce due importanti misure di sostegno economico: il bonus giovani e il bonus donne. Questi incentivi mirano a promuovere l’occupazione stabile di giovani e donne svantaggiate, in particolare all’interno della Zona economica speciale unica per il Mezzogiorno. Recentemente, la Fondazione studi dei Consulenti del lavoro ha rilasciato una circolare contenente le domande frequenti emerse durante un incontro tra il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro e l’Inps.

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Dettagli sul rimborso dei bonus

Una delle domande più rilevanti riguarda le modalità di restituzione dei bonus. In caso di utilizzo dell’esonero per i giovani under 30 o per l’assunzione di donne svantaggiate al tasso ridotto del 50%, è previsto che la restituzione avvenga a partire dal primo mese utile per il conguaglio dell’importo esonerato al tasso pieno del 100%. Questo chiarimento è fondamentale per le aziende che intendono beneficiare degli sgravi fiscali previsti dal decreto.

Esonero in caso di apprendistato precedente

Un’altra questione sollevata riguarda la possibilità di applicare l’esonero nel caso in cui un lavoratore assunto o trasformato abbia avuto un precedente rapporto di apprendistato professionalizzante presso un’altra azienda, terminato prima della scadenza stabilita a causa delle dimissioni. Secondo quanto indicato nella circolare della Fondazione studi, è possibile applicare comunque l’esonero anche in questa situazione specifica. Questo aspetto rappresenta una buona notizia sia per i datori di lavoro che cercano nuovi talenti sia per i lavoratori stessi che possono trovare opportunità occupazionali più facilmente.

Impatto atteso delle nuove misure

L’introduzione dei bonus rappresenta una risposta concreta alle difficoltà occupazionali riscontrate da categorie vulnerabili come i giovani e le donne nel mercato del lavoro italiano. La Zona economica speciale unica mira a stimolare investimenti e creazione d’impiego nelle regioni meridionali, dove spesso si registrano tassi elevati di disoccupazione giovanile e femminile. Le nuove disposizioni potrebbero quindi contribuire non solo ad aumentare gli indici occupazionali ma anche a migliorare la qualità della vita nelle aree interessate.

Le aziende sono invitate ad informarsi sulle modalità operative previste dal decreto Coesione affinché possano sfruttare appieno queste opportunità senza incorrere in problematiche legate alla gestione burocratica degli incentivi offerti dallo Stato.

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