Il cardinale de Mendonça: l’educazione come risposta alla rivoluzione tecnologica

Il Secondo Incontro Internazionale sul Senso ha evidenziato l’importanza dell’educazione nell’era tecnologica, sottolineando la necessità di integrare valori e pensiero critico per affrontare le sfide contemporanee.
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Il Secondo Incontro Internazionale sul Senso, promosso da Scholas Occurrentes, ha visto la partecipazione del cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione. Durante il suo intervento, il cardinale ha messo in evidenza l’importanza di affrontare le sfide poste dalla rivoluzione tecnologica attuale. Ha sottolineato che questa trasformazione non deve essere né ignorata né temuta, ma integrata nei modelli educativi esistenti.

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L’importanza dell’educazione nell’era della tecnologia

Nel contesto attuale, caratterizzato da un’interconnessione crescente tra persone e tecnologie, è fondamentale adottare una visione ampia e inclusiva. Il cardinale de Mendonça ha affermato che la tecnologia può apparire invasiva e richiede risposte innovative. La chiave per affrontare queste sfide risiede nell’educazione: un processo che deve promuovere valori come bellezza e spiritualità. L’istruzione non è solo un percorso individuale; è una strada condivisa con insegnanti e guide capaci di accompagnare gli studenti nella loro crescita personale.

L’incontro si è concluso con una riflessione sull’eredità educativa di Papa Francesco, ora raccolta dal suo successore Leone XIV. Quest’ultimo ha voluto porre attenzione sulla “rivoluzione digitale” attraverso la scelta del proprio nome papale. Questo gesto rappresenta un invito a considerare le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale nel campo educativo.

Educazione come bussola in tempi incerti

Il cardinale ha richiamato l’attenzione su una “certezza fondamentale”: l’educazione rimane essenziale anche in tempi di cambiamento radicale. Citando Papa Francesco, ha evidenziato che ci troviamo non solo in un periodo di cambiamenti, ma in un vero cambiamento d’epoca. In questo contesto storico particolare, l’istruzione può svolgere un ruolo cruciale nel promuovere un uso consapevole delle tecnologie emergenti.

La formazione dovrebbe incoraggiare gli studenti a sviluppare pensiero critico per discernere tra opportunità e limiti delle nuove tecnologie. È necessario prepararsi ad affrontare le domande etiche legate all’utilizzo della tecnologia nella vita quotidiana.

Il Patto Educativo Globale: verso nuovi orizzonti

Uno degli aspetti salienti dell’incontro è stato il riferimento al Patto Educativo Globale proposto da Papa Francesco nel 2019. Questo impegno mira a riunire diverse forze sociali affinché possano collaborare per generare pace e giustizia attraverso l’educazione. Tuttavia, il cardinale de Mendonça ha avvertito che ogni patto necessita di rinnovata energia per affrontare le problematiche contemporanee.

Ha messo in luce anche questioni urgenti come la salute mentale dei giovani post-pandemia; questi temi devono essere discussi nelle scuole poiché i ragazzi sono spesso i primi a manifestarli.

Inoltre, si è soffermato sull’importanza dell’istruzione nei contesti d’emergenza sociale ed economica; milioni di bambini nel mondo continuano a essere esclusi dai percorsi scolastici fondamentali.

Custodia della Casa Comune attraverso l’educazione

Riflettendo sul messaggio dell’enciclica Laudato si’, il cardinale de Mendonça ha ribadito quanto sia cruciale educarsi alla cura del Creato nella società moderna interconnessa. Ha sottolineato che uomo ed ambiente devono essere visti come parti integranti dello stesso ecosistema piuttosto che entità separate.

L’approccio educativo deve quindi formarsi su principi sostenibili dove ogni individuo diventa custode della propria comunità ecologica invece di dominarla o sfruttarla senza criterio.

La figura dell’educatore: guida umana oltre il sapere

Infine, il discorso si è concentrato sulla figura centrale dell’educatore nell’ambiente scolastico odierno: non deve limitarsi ad essere una fonte sterile di conoscenze, ma diventare una guida empatica capace di accompagnare gli studenti nel loro percorso formativo personale.

Sia Papa Francesco sia Leone XIV hanno avuto esperienze dirette nell’insegnamento; questo background arricchisce ulteriormente la loro visione educativa contemporanea basata su relazioni autentiche tra educatori ed allievi.