Roberto Baggio, icona del calcio italiano, ha recentemente condiviso momenti toccanti della sua vita nel podcast di Gianluca Gazzoli. L’ex calciatore ha parlato non solo della sua carriera sportiva, ma anche delle sfide personali che ha affrontato negli ultimi anni. Tra le sue rivelazioni più significative ci sono l’assenza di allenamenti e un episodio drammatico che lo ha colpito profondamente.
La vita lontano dal campo
Baggio ha confessato di non allenarsi da anni a causa dei numerosi problemi fisici che lo affliggono. “Fare attività fisica significa imbattermi in non so quanti problemi,” ha dichiarato. Tuttavia, il campione trova una forma di esercizio nella cura della sua casa immersa nella natura sulle colline vicentine. Ogni dieci giorni si dedica al taglio dell’erba e degli alberi, considerandolo un lavoro gratificante.
Il ricordo del calcio è ancora vivo per lui: “Ormai non posso più giocare per tutti gli interventi che ho avuto.” La nostalgia è palpabile quando parla del campo: “Faccio fatica a riguardarmi in campo… Ho nostalgia e sto male.” Nonostante i rimpianti legati alla finale di Pasadena contro il Brasile nel 1994, Baggio afferma di aver vissuto una carriera piena e soddisfacente.
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La decisione di ritirarsi è stata liberatoria per lui; ricorda i lunedì e martedì passati a riposo a causa del gonfiore alle ginocchia post-partita. Ha lasciato il gioco mentre era ancora in forma sufficiente per competere ad alti livelli.
Un episodio traumatico
Un evento drammatico ha segnato la vita privata dell’ex calciatore: una rapina avvenuta nella sua villa ad Altavilla Vicentina circa un anno fa. Durante l’incursione, i ladri hanno minacciato la famiglia con violenza inaudita; hanno puntato una pistola alla testa del figlio chiedendo informazioni sulla cassaforte inesistente.
Baggio descrive l’esperienza come traumatica: “È una violenza che fanno a te, a tua moglie e ai tuoi figli con cattiveria.” I malviventi sono stati in casa loro per circa quarantacinque minuti durante i quali hanno sequestrato la famiglia facendoli sdraiare sul pavimento. L’ex calciatore racconta come abbia reagito istintivamente all’arrivo dei ladri ma si sia trovato sopraffatto dalla loro superiorità numerica.
L’impatto emotivo dell’accaduto persiste anche oggi; Baggio esprime comprensione verso chi cerca giustizia personale dopo esperienze simili ed evidenzia come le autorità siano state poco comunicative riguardo all’esito delle indagini sui ladri.
Ricordi indelebili dalla finale mondiale
La finale dei Mondiali 1994 contro il Brasile resta uno dei momenti più significativi della carriera calcistica di Baggio. Il rigore sbagliato rappresenta un peso difficile da sopportare: “Se avessi avuto un badile mi sarei sotterrato.” Le pressioni erano enormi ed ogni volta che ripensa alla partita rivive quel momento cruciale con grande intensità emotiva.
Baggio riflette su altre eliminazioni dolorose subite dall’Italia ai rigori nei mondiali precedenti; queste esperienze continuano ad influenzare le sue emozioni ogni volta che assiste a partite decise dagli undici metri: “Quando finisce così mi alzo e me ne vado.”
Tuttavia, c’è spazio anche per la speranza; osservando il riscatto dell’Italia dodici anni dopo quella finale storica dice: “Ho pensato: ‘Che fortuna’.”
Riconoscimenti verso Fiorentina e Juventus
Nel corso della conversazione emerge anche l’affetto profondo verso la Fiorentina, club dove Baggio è cresciuto calcisticamente. Racconta come fosse restio ad incassare gli stipendi durante gli anni difficili post-ritiro perché si sentiva in debito nei confronti della società viola.
Dopo essersi trasferito alla Juventus sotto la direzione dell’avvocato Gianni Agnelli – figura fondamentale nella sua carriera – Baggio sottolinea quanto fosse importante quel rapporto professionale ed umano con Agnelli stesso.
Ricorda inoltre episodi controversi legati ai suoi trasferimenti tra club rivali ma sempre mantenendo rispetto reciproco nei confronti delle squadre coinvolte nel suo percorso professionale.
Nuove amicizie nello sport attuale
Negli ultimi tempi Roberto Baggio ha stretto amicizia con Jannik Sinner, giovane promessa del tennis italiano. Raccontando questo incontro fortuito avvenuto dopo una videochiamata preparatoria tra Sinner ed il suo allenatore Vagnozzi presso casa sua durante un periodo difficile personale.
L’ex calciatore esprime ammirazione nei confronti del tennista definendolo esempio positivo per le nuove generazioni sportive italiane augurandosi possa mantenere sempre umiltà pur raggiungendo grandi traguardi nel suo sport.
Infine conclude parlando delle figure tecniche ideali con cui avrebbe voluto lavorare da giocatore citando nomi illustri come Pep Guardiola o Simone Inzaghi poiché apprezza stili offensivi capaci d’intrattenere pubblico appassionandolo allo spettacolo calcistico.