L’agricoltura spaziale sta diventando un elemento cruciale per le future missioni umane nello spazio. Con l’aumento delle esplorazioni lunari e marziane, la necessità di garantire cibo, acqua e aria agli astronauti è più che mai urgente. Questo articolo esplora le sfide e i progressi in questo campo innovativo.
La complessità della vita nello spazio
Quando si parla di vita nello spazio, spesso si pensa a tecnologie avanzate e missioni audaci. Tuttavia, gli aspetti fondamentali come il cibo e l’, acqua sono tra i più complessi da gestire in ambienti extraterrestri. Sulla Stazione Spaziale Internazionale , anche azioni quotidiane come bere o mangiare richiedono soluzioni ingegnose. I liquidi fluttuano in bolle sospese a causa della microgravità, rendendo difficile il loro consumo normale. Gli alimenti disponibili sono generalmente precotti o disidratati, confezionati in modo da facilitare l’uso nello spazio.
Inoltre, le condizioni ambientali alterano anche la percezione dei sapori; ciò rende necessario utilizzare condimenti forti per rendere i pasti più appetibili agli astronauti. Queste problematiche evidenziano quanto sia complicato mantenere una dieta equilibrata durante lunghe missioni spaziali.
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Con l’orizzonte di future missioni su Marte che potrebbero durare anni, diventa evidente che non sarà possibile dipendere esclusivamente dai rifornimenti terrestri. Per ogni astronauta su Marte si stima un fabbisogno di circa 7,5 tonnellate di risorse vitali come ossigeno e acqua: questo scenario richiede urgentemente lo sviluppo di modelli agricoli autosufficienti.
Il ruolo dell’agricoltura spaziale
L’agricoltura spaziale non solo produce cibo ma svolge funzioni vitali come rigenerare aria purificata e riciclare rifiuti organici. Le piante possono migliorare il benessere psicologico degli equipaggi grazie alla loro presenza nel contesto abitativo dello spazio.
I primi esperimenti sulla ISS hanno mostrato risultati promettenti; nel 2015 gli astronauti hanno consumato lattuga coltivata direttamente nello spazio per la prima volta. Tuttavia, per affrontare le sfide future sarà necessario sviluppare colture più nutrienti rispetto a quelle attualmente testate sulla ISS.
In Europa, agenzie come l’ESA e l’ASI stanno finanziando progetti volti alla coltivazione di patate, legumi e cereali attraverso sistemi avanzati come idroponica ed aeroponica all’interno di serre modularizzate con ambientazioni controllate dove parametri quali luce ed umidità vengono monitorati tramite intelligenza artificiale.
Le sfide degli ambienti lunari e marziani
La Luna presenta condizioni estreme con temperature variabili superiormente ai 300 gradi Celsius ed una quasi totale assenza d’atmosfera; questi fattori rendono difficile qualsiasi forma di agricoltura tradizionale all’aperto. Marte offre altrettante difficoltà con tempeste frequenti ed una atmosfera rarefatta che costringerebbe a costruire habitat protetti dove poter coltivare piante al riparo dalle avversità esterne.
Tuttavia ci sono opportunità: su Marte è possibile sfruttare risorse locali come ghiaccio sotterraneo per ottenere acqua potabile o anidride carbonica atmosferica utile nella fotosintesi delle piante cresciute in substrati derivanti dal regolite locale trattato appositamente per scopi agricoli.
Le colture previste includeranno cereali comuni quali grano o riso insieme ad ortaggi freschi a ciclo breve capaci d’adattarsi alle condizioni avverse dello spazio creando così ecosistemi autonomici notoriamente definitivi Bioregenerative Life Support Systems . Un esempio significativo è rappresentato dal programma MELISSA dell’ESA attivo dal 1987 volto allo studio dei sistemi chiusi basati sulle piante miranti al riciclo delle risorse vitalmente necessarie alla sopravvivenza umana negli spazi extra-atmosferici.
Ricadute positive sulla Terra
Le tecnologie sviluppate nell’ambito dell’agricoltura spaziale potrebbero avere importanti applicazioni anche sulla Terra contribuendo ad affrontare problemi legati all’agricoltura nelle regioni aride o colpite da crisi climatiche ed emergenze umanitarie.
La ricerca condotta dalla professoressa Stefania De Pascale mette in evidenza queste connessioni concrete tra agricoltura terrestre e quella extraterrestre, sottolineando quanto sia fondamentale considerarla non solo un aspetto accessorio ma vitale nella pianificazione futura delle missioni interplanetarie.