È stato inaugurato a Napoli, presso la Stazione Marittima del Porto, un Sacrario dedicato a Papa Francesco. Questo luogo commemorativo ospita le reliquie dei migranti annegati in mare, delle vittime di conflitti armati, dei bambini morti di fame nel mondo e dei simboli delle città martiri. La cerimonia ha visto la partecipazione di diverse autorità religiose e civili.
Cerimonia di inaugurazione
La cerimonia è stata officiata dal cardinale arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, che ha benedetto le urne contenenti le reliquie. Durante l’evento sono stati espressi sentimenti profondi riguardo alla sofferenza umana causata da guerre e migrazioni forzate. Il cardinale ha sottolineato l’importanza del Sacrario come luogo di riflessione per tutti coloro che desiderano ricordare le vite spezzate da eventi tragici.
Un momento particolarmente toccante è stato quando Michele Capasso, segretario generale degli Stati Uniti del Mondo, ha mostrato un telo macchiato di sangue utilizzato dalla dottoressa Alaa al-Najjar dell’ospedale “Nasser” a Khan Jounis. Questo telo era servito per pulire il volto dei suoi nove figli e del marito deceduti in un attacco nella Striscia di Gaza. Sui tessuti erano scritti i nomi delle vittime della violenza.
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Un progetto voluto da Papa Francesco
Il Sacrario rappresenta una iniziativa unica nel suo genere nel panorama mondiale. È stato creato per volontà diretta di Papa Francesco che dieci anni fa aveva già avviato questo progetto con l’inaugurazione delle reliquie dei migranti morti in mare durante un incontro tenutosi il 14 ottobre scorso. In questa nuova fase sono stati aggiunti anche i resti delle vittime delle guerre e i simboli legati ai bambini morti per fame.
Capasso ha evidenziato come il Sacrario non solo ricordi chi ha perso la vita ma anche trasmetta un messaggio forte contro ogni forma di guerra o terrorismo: “Da questo luogo si alza il grido del nostro no ad ogni guerra”, ha affermato Capasso durante la cerimonia.
Simbolismo delle città martiri
In accordo con le Nazioni Unite è stata prevista anche la presenza dei simboli rappresentativi delle città martiri come Gernika, Sarajevo, Hiroshima e Srebrenica all’interno del Sacrario. Questi luoghi hanno vissuto momenti drammaticamente significativi nella storia recente dell’umanità ed ora trovano spazio in questa commemorazione collettiva della sofferenza umana.
L’inclusione degli elementi legati alle città martiri serve non solo a onorare chi vi ha perso la vita ma anche a mantenere viva la memoria storica degli eventi tragici che hanno segnato queste comunità nel corso degli anni.
Il nuovo Sacrario si propone quindi come uno spazio dove riflettere sulla fragilità della vita umana davanti alla violenza ed alla miseria globale; una testimonianza tangibile dell’impegno verso una società più giusta ed equa.