L’assalto avvenuto a fine marzo nella villa dell’imprenditore Federico Crescenzi ha scosso la comunità di Martinsicuro. I carabinieri, coordinati dal maggiore Gianluca Ceccagnoli e dal colonnello Pasquale Saccone, sono impegnati in un’indagine complessa per identificare i membri della banda responsabile del colpo. Le indagini potrebbero ricevere un impulso significativo grazie all’analisi di tre fascette di plastica utilizzate per immobilizzare una delle vittime durante l’assalto.
L’assalto e il bottino
Nella serata del rapimento, una famiglia è stata terrorizzata da cinque rapinatori che hanno fatto irruzione nella loro abitazione. Secondo le stime, il bottino ammonta a oltre duecentomila euro, comprendente denaro contante e oggetti preziosi. Tra gli oggetti rubati ci sono anche tre pistole regolarmente detenute dai proprietari della villa. L’operazione è stata condotta con grande professionalità dai criminali che hanno dimostrato una notevole conoscenza dei luoghi.
La modalità operativa dei ladri ha suscitato preoccupazioni tra le forze dell’ordine riguardo alla possibilità che qualcuno avesse fornito informazioni dettagliate sulla casa e sui suoi occupanti. Questa ipotesi ha portato gli investigatori a considerare l’esistenza di un basista che potrebbe aver facilitato l’accesso ai malviventi.
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Le indagini dei carabinieri
Da quel fatidico giorno, i carabinieri stanno lavorando incessantemente per raccogliere prove utili all’identificazione dei rapinatori. Le fascette recuperate sul luogo del crimine sono state inviate al Ris per cercare tracce biologiche che possano ricondurre almeno uno degli assalitori agli atti criminosi commessi quella notte.
I risultati delle analisi sono attesi nei prossimi giorni e potrebbero rivelarsi cruciali per fare luce sull’accaduto. Gli investigatori sperano non solo di isolare tracce biologiche appartenenti ai banditi ma anche eventuali collegamenti con chi potrebbe aver fornito loro informazioni sulla villa.
La figura del basista
Fin dall’inizio dell’indagine si è ipotizzato il coinvolgimento di un basista nel piano della rapina. La banda sembrava avere accesso a dettagli specifici riguardanti la disposizione interna della casa e le vie d’uscita disponibili, suggerendo quindi una preparazione meticolosa prima dell’assalto.
Questa conoscenza approfondita potrebbe essere attribuita a qualcuno che aveva già avuto accesso alla proprietà o che era stato in grado di osservare attentamente i movimenti degli occupanti nel periodo antecedente al colpo. L’individuazione del basista rappresenterebbe un passo fondamentale nell’inchiesta poiché permetterebbe non solo d’identificare i ladri ma anche d’interrompere eventuale attività criminosa futura legata al gruppo.
La fuga dei malviventi
Un altro aspetto cruciale da chiarire riguarda la fuga degli assalitori dopo il colpo: anziché utilizzare immediatamente un veicolo per allontanarsi dalla scena del crimine, sembra abbiano scelto una via più discreta fuggendo a piedi verso aree limitrofe prima d’immettersi sull’autostrada A14 nelle vicinanze.
Questa scelta strategica ha complicato ulteriormente le operazioni investigative poiché rende difficile risalire alla direzione presa dai malviventi dopo aver abbandonato la villa. Nonostante ciò, i carabinieri continuano ad analizzare ogni possibile pista nella speranza di chiudere rapidamente questo caso inquietante e restituire sicurezza alla comunità locale.