Leo Gassmann, giovane cantante e attore, farà il suo debutto nel teatro di prosa accanto a sua madre, l’attrice Sabrina Knaflitz. Lo spettacolo «Ubi maior», scritto da Franco Bertini e diretto da Enrico Maria Lamanna, debutterà in prima nazionale il 29 luglio al Festival di Borgio Verezzi. La storia affronta temi familiari complessi attraverso la vita del protagonista Tito, un campione di scherma che scopre segreti inaspettati all’interno della sua famiglia.
La trama dello spettacolo
«Ubi maior» racconta le vicende di Tito, un giovane schermidore che sembra avere tutto ciò che desidera: bellezza e successo. Tuttavia, la sua vita prende una piega imprevista quando si rende conto che dietro l’apparente perfezione della sua famiglia si nascondono tensioni e segreti. Il testo esplora le dinamiche familiari moderne e i non detti che spesso caratterizzano le relazioni tra genitori e figli.
Leo Gassmann interpreta Tito con una sensibilità particolare; il personaggio è descritto come solare ma anche profondamente coinvolto nella ricerca della verità sulla propria famiglia. L’approccio alla recitazione per Leo rappresenta un passo significativo nella sua carriera artistica già avviata nel mondo della musica e del cinema.
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Un debutto significativo per Leo Gassmann
Per Leo Gassmann questo è un momento cruciale: dopo aver vinto Sanremo Giovani nel 2020 ed essere apparso in diverse produzioni televisive e cinematografiche, sente ora l’esigenza di esplorare nuove forme espressive attraverso il teatro. In merito a questa nuova avventura ha dichiarato: “Volevo chiudere un cerchio professionale coronandolo con mia madre.” Questa esperienza non solo gli permetterà di lavorare fianco a fianco con Knaflitz ma anche di approfondire la loro relazione personale.
Sabrina Knaflitz ha avuto un ruolo fondamentale nell’incoraggiare suo figlio ad intraprendere questa strada teatrale. Ha affermato che entrambi hanno trovato immediatamente una connessione con il testo proposto da Bertini: “Ci siamo buttati nell’avventura senza paure.” Per lei il teatro rappresenta uno spazio libero dove poter condividere esperienze significative insieme al figlio.
La preparazione teatrale di Leo
Nonostante la mancanza formale di studi teatrali alle spalle, Leo ha lavorato duramente per affinare le sue capacità recitative sotto la guida del coach Alessandro Prete. Questo approccio pratico gli consente ora non solo d’imparare dai suoi errori ma anche d’osservare attentamente i colleghi sul palcoscenico durante le prove.
Ricorda i momenti trascorsi nei camerini dei genitori durante gli spettacoli come formative; fin da piccolo era immerso nel mondo del teatro ed era abituato a vivere quell’atmosfera creativa. Le sue esperienze passate lo hanno aiutato a costruire una base solida su cui poggiare questo nuovo capitolo della sua carriera artistica.
L’importanza delle radici familiari
Il legame familiare gioca un ruolo centrale sia nella vita personale sia professionale dei due protagonisti dello spettacolo. Sabrina sottolinea quanto sia stato importante per lei vedere crescere Leo tra i camerini degli spettacoli teatrali; questi ricordi sono parte integrante dell’identità artistica del giovane attore-cantante.
Inoltre, l’eredità culturale ricevuta dai genitori Vittorio Gassman e Juliette Mayniel aggiunge ulteriore peso alla figura pubblica di Leo. Sebbene non abbia avuto modo d’incontrare personalmente suo nonno sul palcoscenico, ha sempre ammirato la grandezza dell’artista attraverso i film storici interpretati dal famoso attore italiano.
La notorietà crescente del giovane artista è motivo d’orgoglio per entrambi i genitori; spesso vengono riconosciuti come “i genitori di Leo” mentre si trovano fuori casa o nei taxi cittadini. Questo riconoscimento pubblico riflette quanto lavoro ci sia dietro ogni successo individuale all’interno della loro famiglia artistica.