Lunedì 9 giugno 2025, la premier Giorgia Meloni ha convocato un vertice a Palazzo Chigi con i leader del centrodestra per discutere le conseguenze del recente referendum e affrontare questioni politiche urgenti, tra cui la legge sul fine-vita. La chiusura delle urne ha portato a una riflessione profonda all’interno della coalizione di governo, evidenziando le divergenze interne e le sfide future.
Il vertice di Palazzo Chigi
Nella tarda mattinata di oggi, Meloni si è incontrata con Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi per analizzare i risultati del referendum che ha visto un’ampia partecipazione ma ha lasciato insoddisfatti molti esponenti della sinistra. La coalizione di governo ha accolto con soddisfazione l’esito negativo per il “campo largo”, utilizzando questo momento come opportunità per rafforzare la propria posizione politica. Durante l’incontro, oltre al bilancio elettorale, si è discusso dell’urgenza di affrontare la questione legata alla legge sul fine-vita.
La Corte Costituzionale aveva già sollecitato il Parlamento a redigere una normativa in materia entro breve tempo. Le Regioni hanno iniziato ad agire autonomamente su questo tema delicato; in particolare, la Toscana guidata da Eugenio Giani sta prendendo iniziative significative che potrebbero mettere ulteriormente sotto pressione il governo centrale.
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La questione del fine vita
Il dibattito sulla legge sul fine-vita si presenta complesso anche all’interno della stessa maggioranza. Da una parte ci sono forze più aperte al cambiamento come Forza Italia; dall’altra ci sono resistenze significative provenienti dalla Lega e da Fratelli d’Italia. Il relatore Pierantonio Zanettin aveva proposto un testo unificato che non è riuscito a trovare consenso tra gli alleati. In Veneto, Luca Zaia aveva tentato senza successo di far approvare una legislazione regionale sul tema.
Le pressioni esterne esercitate da ambienti ecclesiastici complicano ulteriormente la situazione per Fratelli d’Italia e i suoi membri più moderati come Alfredo Mantovano ed Eugenia Roccella. Questi ultimi sono storicamente legati ai valori tradizionali sostenuti dalla Chiesa cattolica e mostrano riluttanza nell’accelerare su questa tematica controversa.
Con scadenze imminenti fissate dal Parlamento – in particolare l’intenzione di portare il testo in aula al Senato entro metà luglio – Meloni cerca ora una sintesi politica fra le varie posizioni prima dell’arrivo delle opposizioni nel dibattito legislativo.
Altri nodi politici da affrontare
Oltre alla questione del fine-vita, durante l’incontro si è parlato anche della richiesta avanzata dalle Regioni riguardo al terzo mandato degli amministratori locali. Dopo mesi caratterizzati da rigidità nella posizione ufficiale di Fratelli d’Italia su questo argomento, sembrano emergere aperture condizionate dalla necessità che qualsiasi proposta venga supportata dai territori stessi.
Questa discussione assume particolare rilevanza considerando le prossime elezioni regionali in Veneto dove Zaia punta a mantenere salda la sua leadership nel contesto politico locale. Le decisioni prese nei prossimi giorni potrebbero influenzare significativamente non solo gli equilibri interni alla coalizione ma anche il futuro politico dei vari leader coinvolti nelle trattative attuali.
Il clima teso all’interno della maggioranza richiede quindi attenzione strategica mentre tutti gli occhi rimangono puntati sulle decisioni che verranno prese nei prossimi incontri politici.