Il maestro e Margherita: il film di Michael Lockshin sfida la censura russa e arriva in Italia

Il film “Il Maestro e Margherita”, diretto da Michael Lockshin, debutterà in Italia il 19 giugno dopo il successo in Russia, suscitando polemiche sulla libertà d’espressione e la censura.
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Il film “Il Maestro e Margherita“, diretto da Michael Lockshin, sta per debuttare nelle sale italiane il 19 giugno, dopo aver riscosso un notevole successo al botteghino in Russia. Questa nuova trasposizione del celebre romanzo di Michail Bulgakov ha attirato l’attenzione non solo per la sua trama affascinante, ma anche per la storia personale del regista, figlio di un epurato politico negli Stati Uniti.

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La genesi del film e il legame con Arnold Lockshin

Michael Lockshin è cresciuto tra Russia e Stati Uniti ed è figlio di Arnold Lockshin, un noto biologo ed oncologo che ha vissuto una vita segnata da eventi drammatici. Nato a San Francisco nel 1939 da una famiglia ebrea sovietica perseguitata dai nazisti, Arnold ha studiato negli Stati Uniti prima di lavorare come ricercatore presso il St. Joseph Hospital a Houston.

Negli anni ’80, Arnold fu licenziato dalla Stehlin Foundation a causa delle sue convinzioni politiche. Secondo lui stesso, l’FBI orchestrò questa epurazione perché si opponeva alla politica estera dell’amministrazione Reagan. Dopo aver ricevuto minacce di morte insieme alla sua famiglia per le sue posizioni politiche socialiste, chiese asilo politico nell’Unione Sovietica dove ottenne anche un impiego e un appartamento.

La storia familiare di Michael Lockshin è quindi intrisa di tensioni politiche che si riflettono nel suo lavoro cinematografico. Il regista ha dichiarato che “Il Maestro e Margherita rappresenta una critica alla censura stessa”; ironicamente questo messaggio è riuscito ad emergere nonostante il finanziamento governativo russo al progetto.

Un successo inatteso in Russia

Uscito nei cinema russi lo scorso anno con un budget approvato dal Fondo Kino pari a 17 milioni di dollari, “Il Maestro e Margherita” ha sorpreso molti critici diventando uno dei film più visti nel paese durante tempi difficili segnati dalla guerra. Andrew Roth su The Guardian ha sottolineato come questo adattamento cinematografico riesca a dominare le classifiche nonostante denunci apertamente la censura.

Critici come Anton Dolin hanno definito il film “il miglior prodotto commerciale mai realizzato nella Russia putiniana“. Nonostante ciò che potrebbe sembrare paradossale data la situazione geopolitica attuale della Russia – dove i dissidenti vengono spesso silenziati – l’opera diretta da Lockshin continua ad incassare oltre due miliardi di rubli nel mercato russo.

Tuttavia, questa gioia iniziale si è rapidamente trasformata in controversia quando alcuni canali Telegram filo-russi hanno iniziato ad attaccare pubblicamente il regista definendolo “terrorista” mentre Margarita Simonyan dell’emittente statale RT lo criticava duramente attraverso i media ufficiali.

Le reazioni controverse al film

Nonostante gli incassi robusti continuino a crescere, le polemiche intorno al film sono aumentate esponenzialmente dopo l’uscita nelle sale russe. Critiche feroci sono arrivate anche dall’interno della stampa russa; alcuni commentatori hanno accusato “Il Maestro e Margherita” d’essere una forma subdola di propaganda anti-patriottica mascherata da arte cinematografica.

Yegor Kholmogorov dell’emittente RT ha addirittura etichettato l’opera come “propaganda terroristica“, insinuando collegamenti tra essa ed interessi ucraini nella narrativa proposta dal regista americano russofobo secondo Vladimir Solov’ëv – conduttore televisivo vicino al Cremlino noto per le sue posizioni fortemente nazionaliste.

Queste reazioni sollevano interrogativi sulla reale natura della libertà artistica all’interno della Federazione Russa oggi; sebbene sia stato finanziato dallo stato stesso con ingenti somme monetarie sembra chiaro che ci sia stata una sorta di incomprensione o disguido riguardo ai contenuti del film prima della sua distribuzione nei cinema locali.

L’attesa uscita italiana

Con l’arrivo imminente nelle sale italiane previsto per il prossimo mese, c’è grande curiosità su come verrà accolto dal pubblico italiano questo adattamento de “Il Maestro e Margherita“. La pellicola promette non solo intrattenimento ma anche spunti riflessivi sul tema della libertà d’espressione in contesti politici complessi.

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