Un detenuto di 46 anni, Gianluca Calò, originario di Mesagne in Puglia, è stato arrestato dopo una breve latitanza che ha avuto inizio venerdì scorso. La sua fuga dal carcere di Regina Coeli è avvenuta mentre si trovava in attesa di una visita medica all’ospedale Santo Spirito. Dopo aver approfittato della distrazione delle guardie penitenziarie, Calò ha tentato la fuga scalzo e ha successivamente messo a segno un furto nel quartiere Tuscolano.
La fuga dall’ospedale
Gianluca Calò era detenuto per rapina quando ha deciso di scappare durante il suo trasferimento all’ospedale Santo Spirito. Venerdì pomeriggio, approfittando della momentanea distrazione degli agenti che lo accompagnavano, è riuscito a scappare senza scarpe. Le immagini delle telecamere dell’ospedale hanno immortalato il momento della sua fuga e sono state successivamente diffuse per facilitare le ricerche.
La polizia penitenziaria non è riuscita a fermarlo immediatamente; tuttavia, le autorità hanno avviato subito le operazioni per rintracciarlo. Durante i tre giorni successivi alla sua evasione, gli investigatori sospettano che Calò possa aver ricevuto aiuti esterni da complici che lo hanno assistito nella sua latitanza.
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Il colpo al Tuscolano
Domenica mattina la latitanza del fuggitivo si è conclusa bruscamente quando Calò ha tentato un furto in un centro estetico situato in via Tito Labieno nel quartiere Tuscolano. Approfittando dell’assenza del titolare e della scarsa sorveglianza del locale, il 46enne è riuscito a rubare un computer portatile e una somma di denaro contante dalla cassa.
Tuttavia, l’allerta scattata dal sistema d’emergenza del negozio non tardava ad arrivare alle forze dell’ordine. Il titolare del centro estetico ha immediatamente contattato la polizia dopo aver visionato i filmati delle telecamere interne dove era chiaramente visibile il ladro mentre fuggiva con la refurtiva.
L’arresto
Gli agenti delle Volanti sono intervenuti rapidamente sul posto e hanno intercettato Gianluca Calò mentre cercava nuovamente di far perdere le sue tracce con il bottino sotto braccio. In pochi minuti l’uomo è stato bloccato e arrestato; gli agenti lo hanno riconsegnato alla polizia penitenziaria per essere riportato nel carcere da cui era evaso.
Ora Gianluca Calò dovrà affrontare nuove accuse oltre a quella già pendente per rapina: dovrà rispondere anche dei reati di furto ed evasione. Le indagini sull’accaduto proseguono con particolare attenzione agli eventuali complici che potrebbero averlo aiutato durante i giorni trascorsi lontano dal carcere.
L’incidente evidenzia ancora una volta le difficoltà nella gestione della sicurezza dei detenuti durante i trasferimenti fuori dalle strutture carcerarie e solleva interrogativi sulla necessità di miglioramenti nei protocolli esistenti per prevenire simili fughe future.