Vertice Italia-Africa: accordi da 1,2 miliardi e il futuro del corridoio di Lobito

Il secondo Vertice Italia-Africa del 2026 annuncia undici accordi da 1,2 miliardi di euro, con focus sul corridoio di Lobito e il progetto Blue-Raman per rafforzare le relazioni tra i continenti.
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Il secondo Vertice Italia-Africa si svolgerà nel primo semestre del 2026 in Africa, come annunciato dalla premier Giorgia Meloni. Durante l’incontro di ieri a Villa Pamphili, sono stati presentati undici accordi per un valore complessivo di 1,2 miliardi di euro. Tra i temi trattati spicca il maxi-progetto del corridoio di Lobito, che non solo coinvolge interessi economici significativi ma rappresenta anche una questione cruciale per la transizione energetica europea e la credibilità politica dell’Italia e dell’Unione Europea.

Il corridoio di Lobito: un progetto strategico

Il corridoio di Lobito è un’importante iniziativa infrastrutturale che interessa tre paesi africani: Repubblica Democratica del Congo, Zambia e Angola. Questo progetto ha attirato l’attenzione internazionale, compresa quella degli Stati Uniti. Infatti, durante l’unico viaggio in Africa del presidente Biden lo scorso dicembre in Angola, il focus era proprio su questo ambizioso piano volto a rendere accessibili le risorse minerarie estratte dal cuore dell’Africa.

Negli ultimi sei mesi ci sono stati sviluppi significativi riguardo al progetto. Nonostante gli annunci ottimisti della premier Meloni e della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen riguardo all’interesse americano per il corridoio di Lobito, rimane una certa cautela nei rapporti internazionali. Meloni ha affermato che Washington conferma il suo interesse nel progetto; tuttavia, le dichiarazioni contrastanti provenienti dagli Stati Uniti rendono necessario un approccio più collaborativo con l’Unione Europea.

L’inclusione dell’Ue nel progetto non è solo una questione diplomatica ma serve anche a rassicurare i partner africani sulla stabilità dei finanziamenti futuri. Se dovesse verificarsi una modifica nell’approccio americano sotto la presidenza Trump o altri cambiamenti politici negli Usa, avere l’Ue come alleata potrebbe garantire continuità ai progetti già avviati.

L’annuncio dei contributi Ue per Blue-Raman

Durante il vertice si è parlato anche del progetto Blue-Raman gestito da Sparkle. Questo cavo in fibra ottica collegherà l’India all’Africa orientale prima di proseguire verso il Mediterraneo. L’amministratore delegato Enrico Maria Bagnasco ha espresso la sua intenzione di richiedere fondi a Palazzo Chigi per supportare questa iniziativa tecnologica innovativa.

I contributi europei rappresentano un passo importante nella realizzazione delle infrastrutture digitali necessarie per collegare meglio i vari continenti e facilitare lo scambio commerciale e culturale tra Europa e Africa.

Le critiche al Piano Mattei

Nonostante gli sforzi evidenti nel rafforzare le relazioni tra Italia ed Africa attraverso grandi progetti come quello del corridoio di Lobito o Blue-Raman, persistono dubbi sul Piano Mattei stesso. Attivisti africani hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla natura degli investimenti italiani: molti sostengono che questi siano progettati “per” piuttosto che “con” i paesi africani coinvolti.

Inoltre, viene messa in discussione la motivazione principale dietro questi investimenti; continuando ad affermare che creare posti lavoro in Africa possa risolvere le cause delle migrazioni appare riduttivo secondo alcuni esperti locali. La realtà è complessa ed esige approcci più sfumati rispetto alla narrativa prevalente sugli aiuti allo sviluppo.

Recentemente si è registrata una crescente attenzione verso il valore dei terreni interessati dal progetto Lobito; fonti governative congolesi hanno confermato che stanno aumentando rapidamente sia in valore sia nella richiesta da parte degli investitori locali ed esteri.

Questi sviluppi indicano chiaramente quanto possa essere volatile la situazione economica nella regione mentre tutti gli occhi rimangono puntati sulle decisioni politiche future legate al finanziamento dei progetti strategici nell’Africa centrale meridionale.