Marta Salogni, una delle figure più promettenti nel panorama della produzione musicale, sta guadagnando riconoscimenti internazionali grazie al suo talento e alla sua passione per il suono. A soli 35 anni, ha già ricevuto nomination ai Grammy Awards per il lavoro con Bon Iver ed è stata premiata dalla Music Producer Guilds britannica. La sua carriera è un esempio di come la determmazione e la creatività possano aprire porte in un settore tradizionalmente dominato dagli uomini.
Le origini di una passione
Nata a Capriolo, in provincia di Brescia, Marta ha sempre mostrato un forte interesse per la musica fin da giovane. Negli ultimi dieci anni ha collaborato con artisti del calibro di Björk, Depeche Mode e Frank Ocean. La sua decisione di trasferirsi a Londra è stata influenzata dalla mancanza di opportunità nella sua città natale. «A 18 anni mi sono trovata davanti a una scelta cruciale: continuare gli studi universitari o immergermi nel mondo della musica», racconta Salogni.
La spinta decisiva le è arrivata dal suo mentore Carlo Dall’Asta, che l’ha introdotta al lavoro di fonica durante gli anni del liceo. L’esperienza al centro sociale Magazzino 47 a Brescia ha segnato l’inizio della sua avventura nel mondo della registrazione audio. Qui si è innamorata dell’attrezzatura tecnica: «Il mixer mi affascinava perché era capace di scolpire il suono in modo quasi magico», ricorda.
Leggi anche:
Un percorso tra sfide e successi
L’esperienza accumulata da Marta non si limita solo alla registrazione; infatti, lavorare come fonico le ha permesso di esplorare nuove dimensioni artistiche. Per lei il mixer rappresenta uno strumento musicale fondamentale: «Mi sento parte integrante delle performance anche se non sono sul palco», spiega Salogni. Questa visione artistica le consente non solo di migliorare l’esperienza degli artisti ma anche quella del pubblico.
Nonostante i suoi successi, Marta deve affrontare una realtà complessa: la disparità tra i generi nell’industria musicale rimane significativa. Secondo uno studio condotto dalla University of Southern California nel 2023, solo il 6% dei produttori musicali erano donne nelle canzoni classificate nella Billboard Year-End Chart.
Salogni sottolinea che questa situazione non deve scoraggiare chi desidera intraprendere questa carriera: «Non ho mai pensato alla mancanza femminile come un ostacolo». Anzi, considera importante lavorare affinché future generazioni possano avere meno difficoltà rispetto a quelle attuali.
Iniziative sociali e impegno comunitario
Oltre alla carriera professionale, Marta Salogni si dedica attivamente ad iniziative benefiche attraverso la Free Youth Orchestra che ha co-fondato con alcuni colleghi. Questo progetto mira a fornire accesso agli strumenti musicali ai bambini provenienti da contesti socio-economici svantaggiati: «Portiamo sintetizzatori e macchine a nastro nei parchi giochi per insegnare loro nuovi modi espressivi», racconta entusiasta.
Le lezioni sono gratuite e offrono anche pasti ai partecipanti per alleviare le famiglie dalle preoccupazioni quotidiane legate all’alimentazione durante queste attività ludiche ed educative.
Collaborazioni artistiche significative
Per sostenere finanziariamente questi progetti sociali, Salogni ha collaborato con Floating Points pubblicando due singoli negli ultimi due anni che hanno riscosso successo sia critico sia commerciale: “Intimate Immensity “ e “A Call From The Eaves”. Questi brani dimostrano come l’elettronica possa essere utilizzata in modo creativo senza compromettere l’integrità artistica.
Marta continua ad affrontare ogni progetto con lo stesso livello d’impegno indipendentemente dal profilo degli artisti coinvolti; ciò riflette un’etica professionale ben definita che guida ogni aspetto del suo lavoro creativo. Tra i lavori più significativi c’è sicuramente “Utopia” dell’artista islandese Björk; questo album rappresenta una tappa fondamentale nella crescita personale e professionale della produttrice bresciana.
Infine, quando viene chiesto quale sia la canzone preferita tra tutte quelle ascoltate o prodotte fino ad ora risponde senza esitazioni citando “Se telefonando”, capolavoro italiano scritto da Mina insieme a Maurizio Costanzo ed Ennio Morricone; questo brano racchiude perfettamente l’essenza emotiva della musica secondo Marta Salogni.