Caos tax credit in Italia: inchieste su finanziamenti per film inesistenti

L’inchiesta sul tax credit cinematografico in Italia rivela presunti abusi, con casi come quello di Kaufmann/Ford che ha ottenuto fondi per un film mai realizzato, sollevando interrogativi sulla trasparenza e controlli insufficienti.
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Il sistema del tax credit cinematografico in Italia è al centro di un’inchiesta che coinvolge numerosi casi di presunti abusi. Tra le accuse spicca quella contro Kaufmann/Ford, un regista autoproclamato accusato di omicidio, che ha ottenuto accesso a incentivi fiscali per un film mai realizzato. Le autorità stanno indagando su una serie di pratiche sospette legate a sgravi fiscali, con l’obiettivo di chiarire la situazione e prevenire ulteriori frodi.

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Inchieste aperte e cifre da capogiro

La Procura di Roma ha avviato diverse indagini dopo aver ricevuto esposti riguardanti l’assegnazione del tax credit. Attualmente sono circa dieci i fascicoli aperti, tutti legati a richieste ritenute anomale o addirittura fraudolente. Le somme erogate si aggirano intorno ai duecento milioni di euro, sollevando interrogativi sulla trasparenza delle procedure adottate.

Nei giorni scorsi, i procuratori aggiunti hanno incontrato rappresentanti della Guardia di Finanza per fare il punto sulla situazione. Si sta valutando la possibilità che alcuni dei casi possano configurarsi come truffa ai danni dello Stato. Tra i progetti sotto osservazione ci sono titoli noti come “The Equalizer 3“, girato anche sulla Costiera Amalfitana, e “Fast and Furious 10“, le cui riprese si sono svolte tra Roma e Torino.

Le segnalazioni provenienti dal settore cinematografico evidenziano una crescente preoccupazione riguardo alla gestione degli incentivi fiscali. Molti professionisti sostengono che ci sia una mancanza di controlli adeguati sulle domande presentate al Ministero della Cultura , dove è necessario caricare documentazione specifica per accedere ai fondi.

La questione Kaufmann/Ford

Uno dei casi più controversi riguarda Kaufmann/Ford, descritto come un individuo teatrale e apocalittico con gravi accuse penali sul suo capo. Attraverso la sua società Coevolutions srl, ha ottenuto nel 2020 oltre 860mila euro destinati alla produzione del film “Stelle della notte“. Tuttavia, non esiste alcuna traccia pubblica o online dell’opera citata.

La domanda presentata al Mic sembrava regolare all’apparenza; tuttavia sorgono dubbi su come sia stato possibile ottenere tali fondi senza produrre nulla in cambio. I rappresentanti della Coevolutions continuano a sostenere che erano soddisfatti tutti i requisiti necessari per accedere all’incentivo fiscale ma qualcosa non ha funzionato nel processo.

Attualmente il Mic ha richiesto ulteriori documentazioni agli stessi produttori italiani coinvolti nella vicenda: contratti e ricevute devono essere presentati entro il 14 luglio prossimo non solo relativamente a “Stelle della notte” ma anche ad altre sei pellicole associate alla stessa richiesta economica.

Procedure poco chiare e controlli insufficienti

Il sistema attuale prevede che le produzioni straniere possano beneficiare del tax credit solo se dimostrano un impatto economico significativo sul territorio italiano attraverso l’impiego locale delle troupe e spese effettuate nel Paese stesso. A differenza dei film italiani – dove viene visionata una copia prima dell’approvazione – nei progetti stranieri si fa affidamento esclusivamente sui documenti forniti dai richiedenti senza alcun controllo diretto sui contenuti finalizzati ad ottenere gli sgravi fiscali.

Questa prassi ha sollevato critiche da parte degli addetti ai lavori; molti sostengono che basarsi esclusivamente sulla buona fede possa portare a situazioni problematiche come quelle attualmente sotto indagine dalla Procura romana. Sono già state segnalate ben 122 opere realizzate tra il 2020 ed il 2024 alla Guardia di Finanza; ciò indica quanto possa essere diffuso questo fenomeno nel panorama cinematografico italiano contemporaneo.

Fonti interne al ministero hanno fatto presente anche la carenza cronica di personale dedicato ai controlli preventivi sulle pratiche inviate dalle case produttrici; questa mancanza potrebbe contribuire all’emergere delle irregolarità riscontrabili nelle recentissime inchieste avviate dalle autorità competenti.