Convegno a Floridia: il terremoto del 1693 e la rinascita del Val di Noto

Il convegno del 20 gennaio 2025 a Floridia ha esplorato il terremoto del 1693 nel Val di Noto, analizzando le sue conseguenze devastanti e la successiva rinascita culturale della regione.
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Il 20 gennaio 2025, si è tenuto un convegno significativo presso il circolo ‘B. Croce’ di Floridia, incentrato sul tema “1693. Il terremoto nel Val di Noto”. L’evento, organizzato dalle associazioni ‘Amici del B. Croce’ e ‘Imago’, ha ricevuto il patrocinio dell’amministrazione comunale locale. La serata ha visto la partecipazione di esperti e appassionati della storia locale, desiderosi di approfondire le conseguenze devastanti del sisma che colpì la regione.

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Saluti istituzionali e presentazione dei relatori

L’incontro è iniziato con i saluti dell’assessore alla cultura Serena Spada, che ha sottolineato l’importanza della memoria storica per una comunità come quella di Floridia. A seguire, Mariannella Mangiafico Valenti, presidente dell’associazione ‘Amici del B. Croce’, ha introdotto i relatori della serata: il geologo Giuseppe Iaci e il semiologo Salvo Sequenzia.

Mangiafico Valenti ha delineato alcuni aspetti cruciali legati alla micro-storia del sisma, evidenziando non solo le perdite umane ma anche le reazioni emotive della comunità floridiana dinanzi alla distruzione. Ha parlato delle dinamiche sociali che emersero durante la fase di ricostruzione post-sisma, mettendo in luce come l’autorità locale collaborò con gli artigiani dell’epoca per ripristinare ciò che era andato perduto. Un aspetto fondamentale emerso dal suo intervento è stato quello relativo al ruolo centrale svolto dalla chiesa nel processo di rinascita della città.

L’origine dei terremoti secondo Giuseppe Iaci

Il primo relatore a prendere parola è stato Giuseppe Iaci, geologo esperto in sismologia. La sua esposizione si è concentrata sull’origine dei terremoti storici avvenuti nel gennaio 1693; in particolare quelli verificatisi nei giorni 9 e 11 dello stesso mese. Iaci ha chiarito come questi eventi siano stati causati da fattori differenti: mentre il primo non presentava segni premonitori significativi né fenomeni marini associati, l’undicesimo fu accompagnato da un maremoto devastante.

Iaci ha descritto questo evento sismico come uno dei più intensi mai registrati nella storia d’Italia e Sicilia; un fatto che lo rende unico sotto diversi aspetti scientifici ed emotivi per le popolazioni locali coinvolte nella tragedia. Ha inoltre accennato alle ricerche contemporanee volte a migliorare la previsione sismica attraverso tecnologie satellitari capaci di monitorare anomalie atmosferiche potenzialmente indicative dell’insorgere di tali catastrofi naturali.

Rinascita culturale dopo il sisma secondo Salvo Sequenzia

Successivamente è intervenuto Salvo Sequenzia con una relazione focalizzata sulla rinascenza culturale avvenuta dopo il catastrofico evento sismico. Sequenzia ha affermato che la ricostruzione delle città colpite non rappresentò solo un’opera materiale ma anche una vera propria “rinascita” culturale ed intellettuale per l’intera area del Val di Noto.

Ha illustrato casi emblematici quali quelli delle città ricostruite come Noto, Siracusa e Avola; esempi tangibili degli sviluppi urbanistici ispirati ai principi estetici rinascimentali ma adattati alle nuove esigenze post-terremoto. Durante l’intervento sono stati analizzati i ruoli chiave assunti dai poteri politici e religiosi nell’organizzazione degli interventi ricostruttivi; una collaborazione senza precedenti tra architetti europei ed americani contribuì a dare vita ad un modello urbano innovativo per quei tempi.

Sequenzia si è infine soffermato sui tratti distintivi dello stile barocco tipico del Val di Noto; collegando arte architettonica a correnti musicali contemporanee come quelle espresse nelle opere musicali composte da Bach o nelle teorie matematiche elaborate dal filosofo Leibniz riguardo al calcolo combinatorio.

L’incontro si è concluso lasciando ai partecipanti spunti riflessivi su quanto sia importante preservare la memoria storica legata agli eventi tragici affinché possano servire da insegnamento alle generazioni future.