Tre poliziotti arrestati a Roma per rapina: rubati 36mila euro durante una perquisizione

Tre poliziotti e un complice albanese arrestati per furto di 36mila euro durante una falsa perquisizione a Roma, sollevando preoccupazioni sulla fiducia nelle forze dell’ordine.
Tre poliziotti arrestati a Roma per rapina: rubati 36mila euro durante una perquisizione - Socialmedialife.it

Mercoledì 25 giugno 2025, un caso di corruzione e abuso di potere ha scosso la capitale italiana. Tre poliziotti, insieme a un complice albanese, sono stati arrestati con l’accusa di aver rubato quasi 36mila euro da una coppia di origine rumena durante una falsa perquisizione. L’episodio è avvenuto il 27 marzo scorso in un’abitazione del quartiere Mostacciano e ha sollevato interrogativi sulla condotta delle forze dell’ordine.

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La dinamica della rapina

Il pomeriggio del 27 marzo si è trasformato in un incubo per una coppia residente in via Carmelo Maestrini. I tre agenti, con età compresa tra i 38 e i 51 anni, si sono presentati alla loro porta mostrando il tesserino d’ordinanza. Hanno dichiarato che stavano effettuando controlli su possibili sostanze stupefacenti nascoste nell’abitazione. Secondo quanto riportato nella denuncia della vittima, l’uomo è stato portato nel salotto mentre gli altri due agenti si dirigevano verso la camera da letto.

Pochi minuti dopo l’ingresso dei poliziotti, anche un trentatreenne albanese si è aggiunto al gruppo. La testimonianza della vittima rivela che il “capo” degli agenti ha posto domande inquietanti riguardo a possibili nemici o vendette personali nei confronti dell’uomo. Alla fine della visita non autorizzata, i poliziotti hanno lasciato l’appartamento senza fornire alcun documento ufficiale né giustificazioni valide.

Una volta soli, la coppia ha scoperto che le chiavi della cassaforte erano scomparse e con esse i loro risparmi: quasi 36mila euro custoditi lì proprio perché avevano già subito truffe in passato. Inoltre, hanno trovato a terra un quaderno blu che era contenuto nella cassaforte stessa; questo particolare ha alimentato ulteriormente i sospetti sulla veridicità delle affermazioni degli agenti.

Le indagini e gli arresti

Il giorno successivo all’incidente, la coppia ha formalizzato una denuncia presso le autorità competenti dando avvio alle indagini da parte della Polizia. Grazie all’analisi dei tabulati telefonici e alle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, gli investigatori sono riusciti a identificare rapidamente i colpevoli del furto.

Attualmente tre dei quattro indagati sono agli arresti domiciliari mentre il quarto uomo rimane sotto osservazione dalle forze dell’ordine per eventuale coinvolgimento nel crimine organizzato legato allo spaccio di sostanze stupefacenti; quest’ultimo aspetto sta attirando attenzione poiché potrebbe rivelare ulteriori collegamenti tra attività illegali all’interno delle forze dell’ordine stesse.

L’avvocato difensore del trentatreenne albanese ha dichiarato che intende contestare le prove raccolte dall’accusa davanti al tribunale del Riesame sostenendo che siano fragili e contraddittorie; ciò lascia aperta la possibilità di sviluppi futuri nelle prossime udienze dove gli indagati saranno chiamati a spiegare la loro versione dei fatti.

Implicazioni sul corpo di polizia

Questo episodio non solo mette in luce comportamenti discutibili all’interno delle forze dell’ordine ma solleva anche interrogativi più ampi sulla fiducia pubblica nei confronti delle istituzioni preposte alla sicurezza cittadina. In seguito ai recenti eventi criminosi legati ad alcuni membri della Polizia locale romana emerge quindi l’urgenza di misure correttive interne affinché simili situazioni non possano ripetersi in futuro.

La comunità locale attende ora risposte concrete dalle autorità competenti riguardo alle azioni disciplinari previste nei confronti degli agenti coinvolti nel furto ma anche sulle misure preventive da adottare affinché episodi come questo non minino ulteriormente la credibilità delle istituzioni pubbliche.