Indagini caotiche e nuovi sviluppi nel caso Dalmasso: la ricerca della verità continua

Il caso Dalmasso, caratterizzato da confusione e errori investigativi, si riaccende con un nuovo sospettato, Roberto Bárzola, accusato di abuso sessuale seguito da morte.
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Le indagini sul caso Dalmasso, che ha scosso l’opinione pubblica, sono state caratterizzate da confusione e errori sin dall’inizio. La scena del crimine è stata contaminata da numerosi visitatori, complicando ulteriormente il lavoro degli inquirenti. Oggi si torna a parlare di questo caso per via di un nuovo sospettato emerso nelle ultime settimane.

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Contaminazione della scena del crimine

Fin dai primi momenti dopo il ritrovamento del corpo di Nora Dalmasso, la scena del crimine è stata compromessa dalla presenza di ben 23 persone. Tra queste c’era anche un prete amico della famiglia che, nel tentativo di mostrare rispetto per la vittima, coperse il corpo con un lenzuolo. Questo gesto ha sollevato interrogativi sulla preservazione delle prove fondamentali per le indagini.

Le prime ipotesi investigative hanno spaziato tra diverse teorie: dal delitto passionale all’omicidio su commissione, includendo anche violenza sessuale e femminicidio. La varietà delle piste seguite ha reso ancora più difficile arrivare a una conclusione chiara e definitiva sul caso.

I sospetti iniziali

Il primo sospettato fu Gastón Zárate, un imbianchino che lavorava nella zona dove è avvenuto il fatto. I media lo definirono subito come “colpevole ideale”, portando a un rapido arresto che però durò poco tempo; Zárate fu rilasciato per mancanza di prove concrete contro di lui. Nonostante ciò, l’attenzione mediatica generò manifestazioni in suo favore da parte della comunità locale.

Nel corso degli anni le indagini si sono concentrate anche sulla famiglia Dalmasso stessa. Marcelo Macarrón era al momento dell’accaduto impegnato in un torneo di golf in Uruguay; Facundo Macarrón si trovava a Córdoba mentre Valentina era negli Stati Uniti. Nonostante gli alibi solidi presentati dai membri della famiglia, Marcelo venne accusato di essere l’istigatore dell’omicidio e fu processato nel 2022 ma assolto per insufficienza di prove.

Facundo Macarrón venne anch’egli brevemente considerato come possibile colpevole a causa delle illazioni su una presunta relazione incestuosa con la sorella Valentina; tuttavia anche lui fu scagionato dalle accuse mosse nei suoi confronti.

Nuove piste investigative

Nel dicembre 2024 è emerso un nuovo nome nell’ambito delle indagini: Roberto Bárzola, parquettista che aveva svolto lavori presso la casa dei Dalmasso prima dell’omicidio. Le analisi condotte hanno rivelato tracce biologiche riconducibili a Bárzola sia sulla cintura utilizzata per commettere il reato sia su un pelo pubico trovato sul corpo della vittima.

Attualmente Bárzola è accusato di “abuso sessuale seguito da morte”, ma i tempi trascorsi dal reato pongono seri rischi alla prosecuzione legale del caso poiché potrebbe avvenire la prescrizione dei termini giudiziari previsti dalla legge italiana.

La famiglia Macarrón sta facendo pressione affinché venga avviata una nuova fase processuale sotto la guida del nuovo procuratore incaricato delle indagini attuali. Essi sostengono con fermezza che i termini prescrittivi dovrebbero essere sospesi considerando gli anni durante i quali sono stati ingiustamente accusati senza fondamento alcuno.

La ricerca della verità continua mentre le autorità cercano finalmente giustizia per Nora Dalmasso e risposte alle domande rimaste irrisolte fino ad oggi.