Potenza lancia la rete sismica urbana: un passo avanti nella sicurezza e pianificazione dei soccorri

Potenza avvia un progetto innovativo di rete sismica urbana con dieci sensori per migliorare la sicurezza degli edifici, garantendo monitoraggio e interventi tempestivi in caso di terremoti.
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La città di Potenza sta per avviare un progetto innovativo che mira a migliorare la sicurezza sismica del territorio. Si tratta di una rete sismica urbana, presentata dal Centro di geomorfologia integrata per l’Area del Mediterraneo, che prevede il posizionamento di dieci sensori in punti strategici della città entro la fine dell’anno. Questo sistema sarà attivo nel 2026 e offrirà dati immediati sullo stato degli edifici in caso di eventi sismici.

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Un progetto collaborativo per la sicurezza

Il progetto della rete sismica è frutto della collaborazione tra diverse istituzioni, tra cui il Centro di geomorfologia integrata per l’Area del Mediterraneo , l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e il Laboratorio SisLab del Dipartimento di ingegneria dell’Università della Basilicata. Felice Ponzo, responsabile del laboratorio d’ingegneria sismica dell’Unibas, ha spiegato che i sensori saranno distribuiti su tutto il territorio potentino e installati anche su edifici significativi come la caserma dei Vigili del Fuoco e alcuni uffici regionali. Questi strumenti rappresentano punti cruciali per monitorare gli effetti dei terremoti sugli edifici.

L’obiettivo principale è quello di fornire dati oggettivi sullo stato degli immobili dopo un evento tellurico. Grazie a queste informazioni tempestive, sarà possibile pianificare interventi mirati nei soccorsi post-sisma. La rete non si limiterà a essere sperimentale; rimarrà attiva nel lungo termine, garantendo così una sorveglianza continua delle condizioni strutturali degli edifici.

L’importanza della prevenzione in una zona ad alto rischio

Potenza si trova in una delle aree italiane più vulnerabili ai terremoti. Domenico Patanè dell’Ingv ha sottolineato come gran parte del patrimonio edilizio locale sia obsoleto rispetto alle normative vigenti sulla sicurezza antisismica. La storia recente della città include diversi eventi sismici significativi che hanno messo a dura prova le infrastrutture locali.

La nuova rete permetterà non solo di monitorare le zone più esposte al rischio ma anche di comprendere meglio quali aree potrebbero subire amplificazioni durante un terremoto. Questo approccio scientifico rappresenta un importante passo avanti nella strategia preventiva adottata dalla città, rendendo Potenza simile ad altre località italiane già dotate di osservatori sismici avanzati come Catania o i Campi Flegrei.

Rodolfo Console, presidente del Cgiam, ha evidenziato che sebbene ci siano stati eventi catastrofici nel passato – come il terremoto devastante del 1980 – le probabilità che si ripetano con magnitudo simile sono estremamente basse nell’immediato futuro.

Un impegno esteso all’intero territorio lucano

Il progetto non riguarda solo Potenza ma si estende all’intero territorio lucano grazie alla visione strategica proposta dal Cgiam. Michele Greco, presidente del comitato tecnico-scientifico dell’ente, ha parlato dello sviluppo continuo dei progetti sperimentali ed europei volti a rendere la Basilicata un’area pilota in vari ambiti scientifico-ambientali.

Tra questi c’è anche un’iniziativa sui cambiamenti climatici focalizzata sulla costa ionica lucana. Carlo Terranova ha aggiunto che sono stati realizzati progetti pilota su ben 29 comuni nella provincia potentina; questo dimostra quanto sia ampia l’attenzione verso temi cruciali legati alla sostenibilità ambientale e alla protezione civile nella regione.

Con questa nuova iniziativa tecnologicamente avanzata ed integrata con altri progetti locali ed europei, Potenza si prepara ad affrontare le sfide future legate ai rischi naturali con maggiore consapevolezza e preparazione.