Arresti per una rapina violenta a Monterosi: due indagati, uno già in carcere

Due uomini arrestati per una rapina a Monterosi: un sessantenne italiano in arresto domiciliare e un trentenne marocchino già detenuto all’estero. Proseguono le indagini per identificare il terzo complice.
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Il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Viterbo ha eseguito una misura cautelare nei confronti di due uomini coinvolti in una rapina avvenuta un anno fa ai danni di un imprenditore nel comune di Monterosi. Le indagini hanno portato all’arresto domiciliare di un sessantenne italiano e alla scoperta che il secondo individuo, un marocchino trentenne, è attualmente detenuto in un altro Stato dell’Unione Europea.

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La rapina e l’intervento delle forze dell’ordine

La violenta rapina si è consumata circa dodici mesi fa quando tre membri del gruppo criminale hanno fatto irruzione nell’abitazione dell’imprenditore. Grazie alla prontezza della vittima e all’immediato intervento dei Carabinieri, uno dei malviventi è stato arrestato in flagranza mentre tentava di svaligiare la casa. L’uomo era armato e cercava denaro contante. Questo arresto ha rappresentato il punto di partenza per le indagini condotte dal Nucleo Investigativo.

L’indagine ha rivelato che il malvivente arrestato era già noto alle forze dell’ordine ed era originario del basso Lazio. Sotto la direzione della Procura della Repubblica, i Carabinieri hanno lavorato intensamente per identificare gli altri membri del gruppo criminale, nonostante questi avessero adottato misure precauzionali per evitare di lasciare tracce durante l’operazione.

Identificazione dei complici e ruoli nella rapina

Le indagini hanno permesso agli investigatori di individuare il trentenne marocchino come uno dei componenti principali della banda nonché probabile capo del gruppo. Sebbene non abbia partecipato direttamente alla rapina, il sessantenne italiano avrebbe fornito informazioni cruciali che hanno facilitato l’esecuzione del colpo insieme alla sua compagna cinquantanovenne, attualmente sotto indagine ma non destinataria di provvedimenti cautelari.

Il legame sentimentale tra il sessantenne e la compagna potrebbe aver avuto un ruolo significativo nella pianificazione della rapina. Infatti, si sospetta che gelosie legate a una relazione passata tra la donna e la vittima abbiano spinto l’uomo a collaborare con i malviventi per vendicarsi o danneggiare economicamente l’ex partner.

Proseguono le ricerche del terzo componente

Le autorità continuano a lavorare sul caso con particolare attenzione al terzo membro della banda ancora non identificato. Le operazioni investigative sono tuttora in corso; gli agenti stanno raccogliendo ulteriori prove ed elementi utili per completare il quadro accusatorio contro tutti i coinvolti nella vicenda criminosa.

È fondamentale sottolineare che nel sistema penale italiano vige la presunzione d’innocenza fino al terzo grado di giudizio; pertanto gli individui coinvolti nelle indagini sono considerati innocenti fino a prova contraria o condanna definitiva da parte delle autorità competenti.