Milano: udienza preliminare per Dimitri Kunz e la ministra Daniela Santanchè su presunta truffa all’Inps

La ministra del Turismo Daniela Santanchè affronta accuse di truffa aggravata legate alla cassa integrazione durante la pandemia, mentre il compagno Dimitri Kunz testimonia al tribunale di Milano.
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Milano, 8 luglio 2025 – L’udienza preliminare riguardante la presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps, legata alla cassa integrazione a zero ore durante il periodo della pandemia di Covid-19, ha visto oggi la testimonianza di Dimitri Kunz, compagno della ministra del Turismo Daniela Santanchè. L’incontro si è svolto presso il tribunale di Milano e proseguirà domani con ulteriori sviluppi.

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La posizione di Daniela Santanchè

La senatrice di Fratelli d’Italia , Daniela Santanchè, non ha preso parte all’udienza odierna ma sarà presente in una successiva sessione ancora da fissare. Durante questa udienza, avrà l’opportunità di rendere dichiarazioni davanti al giudice dell’udienza preliminare Tiziana Gueli. La sua assenza è stata notata in un contesto già complesso per le accuse che gravano sulla sua figura e su quella del suo compagno.

Recentemente è emerso che un’altra società collegata a lei e al suo ex compagno è stata dichiarata fallita. Questo sviluppo aggiunge ulteriore pressione sulla ministra mentre si prepara ad affrontare le accuse legate alla gestione delle risorse destinate alla cassa integrazione durante il lockdown.

Testimonianza chiave: Paolo Giuseppe Concordia

Nella scorsa udienza tenutasi il 20 maggio, Paolo Giuseppe Concordia, ex collaboratore esterno con funzioni nella gestione del personale presso Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria – entrambe sotto accusa – ha fornito una testimonianza significativa. Concordia ha affermato che sia la senatrice Santanchè sia Kunz non erano coinvolti nella gestione amministrativa delle aziende in questione.

Secondo quanto riportato nei verbali dell’interrogatorio, Concordia ha dichiarato: “La dottoressa Santanchè si è sempre occupata un po’ della parte vendite… non è mai entrata nella gestione amministrativa.” Questa affermazione potrebbe risultare cruciale nel delineare i confini delle responsabilità dei due imputati rispetto alle pratiche contestate dall’accusa.

Le accuse relative alla cassa integrazione

Le indagini riguardano l’erogazione indebitamente ottenuta dalla cassa integrazione per oltre 126 mila euro durante la pandemia. Secondo l’accusa, ben tredici dipendenti avrebbero continuato a lavorare mentre ricevevano i fondi pubblici destinati a sostenere le aziende colpite dalle restrizioni sanitarie.

Concordia ha ribadito nel suo intervento che era lui stesso a gestire tali pratiche senza consultarsi con altri membri della direzione aziendale o chiedere autorizzazioni specifiche. Ha sottolineato come non ci fosse mai stato alcun contatto diretto con Santanchè o Kunz riguardo alle decisioni operative relative alla cassa integrazione.

Domani si prevede quindi un ulteriore esame da parte dei pm Marina Gravina e Luigi Luzi che potrebbero ribadire le loro richieste per procedere legalmente contro i coinvolti nel caso. La prossima udienza vedrà anche l’intervento previsto della ministra insieme ai suoi legali difensori Salvatore Pino e Nicolò Pelanda per chiarire ulteriormente la propria posizione rispetto alle gravi accuse mosse nei loro confronti.