Trasferimento record di 80.000 Bitcoin: il mistero dei wallet dormienti del 2011

Un trasferimento record di 80.000 Bitcoin, risalenti al 2011, ha scosso il mercato delle criptovalute, sollevando speculazioni su vendite imminenti o aggiornamenti a indirizzi più sicuri.
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Un evento senza precedenti ha scosso il mondo delle criptovalute: venerdì, ben 80.000 Bitcoin, corrispondenti a circa 8 miliardi di euro, sono stati trasferiti da otto portafogli inattivi dal 2011. Questo spostamento rappresenta il più grande trasferimento giornaliero di BTC “antichi”, ovvero monete che non venivano movimentate da almeno dieci anni, mai registrato sulla blockchain. Secondo le analisi condotte da Arkham Intelligence e confermate da CryptoQuant, l’evento ha suscitato un’ondata di speculazioni e interrogativi nel settore.

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Il risveglio del wallet

I wallet coinvolti in questo straordinario trasferimento appartenevano a indirizzi associati a premi di mining, noti come “coinbase transactions”. Ciò suggerisce che il proprietario originale fosse un early miner, uno dei pionieri della rete Bitcoin quando il valore della criptovaluta era inferiore ai quattro dollari. Ogni transazione ha spostato esattamente 10.000 BTC e tutte sono state completate in poche ore.

Il precedente record per i trasferimenti di Bitcoin dormienti era fissato a soli 3.700 BTC; pertanto l’operazione avvenuta venerdì si distingue nettamente per la sua portata eccezionale. L’improvviso risveglio di questi wallet ha alimentato diverse teorie tra gli esperti e gli appassionati del settore delle criptovalute.

Alcuni analisti ipotizzano che si tratti semplicemente dell’aggiornamento verso nuovi indirizzi con formato più sicuro , altri parlano invece di una possibile vendita imminente o addirittura un furto informatico ben orchestrato. Conor Grogan, esperto della piattaforma Coinbase, ha osservato una transazione test su Bitcoin Cash avvenuta circa un’ora prima del grande trasferimento su Bitcoin stesso; questo potrebbe indicare tentativi preliminari per verificare la validità delle chiavi private associate ai wallet coinvolti.

Nessun segnale di vendita ma cresce l’incertezza sull’identità

Nonostante la dimensione impressionante del trasferimento effettuato venerdì scorso, al momento non ci sono prove concrete che indichino una vendita immediata dei Bitcoin o un loro invio verso exchange noti nel mercato delle criptovalute. Arkham Intelligence ha escluso qualsiasi segnale d’attività riconducibile a venditori attivi sui mercati finanziari tradizionali; ciò rafforza l’ipotesi secondo cui si tratti semplicemente della migrazione verso indirizzi più moderni e sicuri.

Tuttavia la reazione immediata del mercato è stata significativa: dopo l’annuncio dell’operazione i prezzi hanno subito una flessione temporanea scendendo brevemente sotto i 108.000 dollari per poi stabilizzarsi nuovamente dopo aver ricevuto conferme sul fatto che le monete non erano state liquidate sul mercato.

Resta completamente ignota l’identità dell’individuo o entità dietro questi portafogli storici; alcuni utenti sui social media hanno avanzato nomi noti come Roger Ver ma senza alcuna conferma ufficiale al riguardo. Un dato certo è che chiunque controllasse quei wallet gestiva fino a 200.000 BTC complessivamente accumulati nel tempo: questa cifra lo collocherebbe tra i maggiori detentori nella storia della criptovaluta stessa.

Il valore attuale delle monete recentemente spostate riflette guadagni teorici superiori agli otto miliardi di euro rispetto all’investimento iniziale effettuato all’epoca della creazione dei wallet stessi, stimabile in poco più di trecentomila euro.