Il 3 settembre 2025, l’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto ospiterà l’inaugurazione di MITO SettembreMusica, un festival che celebra la musica classica con un programma ricco e variegato. Sul podio ci sarà il maestro Myung-Whun Chung, che guiderà l’orchestra attraverso tre opere significative, ognuna delle quali esplora il concetto di rivoluzione da prospettive storiche diverse. Le composizioni in programma includono lavori di Šostakovič, Rachmaninov e Čajkovskij.
Tre rivoluzioni in ascolto
La serata si aprirà con il Valzer n.2 tratto dalla Suite per orchestra di varietà di Dmitrij Šostakovič. Questo brano è uno dei più celebri del compositore russo e rappresenta una fusione perfetta tra malinconia e ironia. La melodia avvolgente si intreccia a ritmi danzanti, creando un’atmosfera che oscilla tra eleganza e parodia. La scrittura orchestrale brillante riesce a evocare immagini nostalgiche e teatrali, rendendo questo pezzo immediatamente riconoscibile al pubblico.
Dopo Šostakovič sarà la volta del Concerto n. 2 in do minore di Sergej Rachmaninov, interpretato dal talentuoso pianista giapponese Mao Fujita. Questa partitura è considerata una delle gemme del repertorio romantico ed è particolarmente significativa poiché segna il risveglio creativo dell’autore dopo un periodo buio segnato dalla depressione. Il concerto trasmette tensione emotiva e lirismo profondo; alterna momenti intensi a passaggi più intimi richiedendo al pianista non solo abilità tecnica ma anche una profonda sensibilità interpretativa.
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A chiudere la serata sarà la Sesta sinfonia “Patetica” di Pëtr Il’ič Čajkovskij, considerata uno dei capolavori del sinfonismo russo. Quest’opera finale racchiude l’essenza emotiva dell’intero percorso artistico del compositore; comincia con suoni sommessi per poi sfociare in una conclusione che non esplode mai ma svanisce lentamente nel silenzio finale, negando ogni retorica della vittoria tipica delle sinfonie precedenti.
Chung: misura e profondità nell’interpretazione
Myung-Whun Chung rappresenta senza dubbio una scelta ideale per inaugurare un festival dedicato alle “Rivoluzioni”. Oggi è uno dei direttori d’orchestra più apprezzati dal pubblico italiano grazie alla sua capacità unica di mettere in risalto la musica piuttosto che cercare effetti scenici spettacolari o colpi ad effetto sul podio.
Chung ha guadagnato notorietà come “asceta del podio”, secondo quanto riportato da Classic Voice; questa definizione sottolinea il suo approccio sobrio ed essenziale alla direzione orchestrale. Non cerca mai stravaganze o teatralità nel suo gesto ma punta tutto sulla concentrazione reciproca tra musicisti e sull’ascolto attento delle sonorità prodotte dall’orchestra.
La sua visione musicale permette ai brani eseguiti durante il festival non solo di essere ascoltati ma anche vissuti nella loro pienezza espressiva; ogni nota viene valorizzata senza sovraccaricare le emozioni espresse dalle opere stesse. Con questo approccio minimalista ed essenziale alla direzione della Patetica di Čajkovskij, Chung promette al pubblico un’esperienza unica all’insegna della bellezza musicale autentica.