Un uomo di 31 anni, già sottoposto a misure cautelari, è stato arrestato a Lodi dopo aver aggredito e minacciato la sua ex avvocata. Il fatto è accaduto il 10 luglio 2025 e ha portato l’individuo ad affrontare accuse gravi come rapina impropria, danneggiamento e violenza privata. La vicenda si è svolta in un contesto di escalation di violenza che ha destato preoccupazione nella comunità locale.
I fatti dell’aggressione
Secondo le ricostruzioni fornite dalla Squadra Mobile della Questura di Lodi, l’uomo si sarebbe recato nello studio legale della sua ex difensora con l’intento di risolvere una questione personale. Tuttavia, la situazione è rapidamente degenerata in un episodio violento. Durante l’incontro, il soggetto ha sottratto con forza un computer portatile dall’ufficio dell’avvocata. Non contento del furto, avrebbe anche tentato di colpirla con un pugno e le avrebbe rivolto minacce pesanti.
Le intimidazioni non si sono fermate al momento del furto; infatti, il 31enne avrebbe esortato la vittima a contattare sua madre per richiedere una somma ingente di denaro. Questo comportamento aggressivo ha messo in allerta non solo la vittima ma anche le autorità locali che hanno immediatamente attivato i protocolli necessari per gestire situazioni simili.
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Intervento delle forze dell’ordine
Grazie al sistema di tracciamento GPS associato al braccialetto elettronico indossato dall’uomo – misura imposta precedentemente per garantire il divieto di avvicinamento alla vittima – gli agenti sono riusciti a localizzarlo rapidamente presso la sua abitazione. Al loro arrivo, però, l’individuo ha reagito in modo violento colpendo con due pugni il lunotto posteriore della propria auto fino a frantumarlo.
L’intervento degli agenti non è stato semplice; solo grazie all’uso delle manette di sicurezza sono riusciti a contenere l’aggressività del soggetto durante le fasi concitate dell’arresto. Questo episodio evidenzia non solo la gravità della situazione ma anche le difficoltà che possono sorgere nel gestire individui già noti alle forze dell’ordine per comportamenti problematici.
Ritrovamento del computer rubato
Successivamente all’arresto, gli agenti hanno effettuato una perquisizione domiciliare nell’abitazione del sospettato dove hanno rinvenuto il computer rubato. Il dispositivo era stato nascosto in una valigia tra vecchi vestiti ed era avvolto in carta d’alluminio e nastro adesivo; questa precauzione sembrava essere stata adottata dal ladro nel tentativo evidente di impedire qualsiasi forma di geolocalizzazione da parte delle autorità competenti.
Al termine delle operazioni investigative sul luogo del ritrovamento e dopo aver raccolto tutte le prove necessarie contro il sospettato, quest’ultimo è stato arrestato ufficialmente dalle forze dell’ordine su disposizione della magistratura competente ed ora dovrà affrontare ulteriori sviluppi legali legati alle sue azioni recenti.